Seguici su

Senza categoria

US Open 2021, Martina Trevisan si impone in due set su Coco Vandeweghe

Pubblicato

il

Ormai è ufficiale, Martina Trevisan è una giocatrice che si esalta quando le partite contano. La tennista fiorentina debutta agli US Open 2021 con un successo su Coco Vandeweghe, ex numero 9 del mondo e semifinalista in questo torneo quattro anni fa; le basta un’ora e trentotto minuti per aver ragione della sua avversaria per 6-1 7-5, dominando la prima frazione e combattendo come una leonessa nella seconda. Ora per lei la vincente tra la campionessa olimpica Belinda Bencic ed Arantxa Rus.

La prima frazione è un dominio di Martina: centrata ed aggressiva al punto giusto, con i suoi game al servizio un po’ sofferti ma comunque portati a casa salvando tre palle break. Ma è in risposta che fa la differenza, aiutata anche da una Vandeweghe che non ne azzecca una. La statunitense vince solo cinque punti quando lo scambio parte dalla sua metà campo e per la Trevisan è un gioco da ragazzi prendersi la prima frazione sul 6-1.

Il secondo set appare invece più equilibrato, merito dell’americana che ritrova confidenza con il servizio e del pubblico del campo 4 che inizia a sospingerla ad ogni punto vinto. I game al servizio di Martina sono sempre più combattuti, mentre quelli della nipote dell’ex star della NBA Kiki vanno via in maniera più sciolta. Fino all’undicesimo, in cui la ex numero 9 al mondo portano Martina a servire per il match. E al solito, con l’azzurra in battuta è una battaglia campale: salva due palle break che porterebbero la frazione al tie-break, per poi vincere il match di difesa e resilienza.

Martina è glaciale quando si tratta di mantenere il servizio: sette palle break annullate su otto concesse fanno capire come sia riuscita a difendersi quando più contava, al confronto della sua avversaria (0/4). Numeri sufficienti al servizio, con 39/64 con la prima, e quattro doppi falli, ma a premiarla è la minore propensione all’errore: 13-38 il raffronto fra le due, con l’azzurra che può esultare.

Foto: LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità