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US Open 2021, sorteggio italiani. Berrettini e altri sei nel quarto di Djokovic, Sinner con Zverev, tutti nella parte alta

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Un sorteggio un po’ particolare, quello vissuto dagli italiani agli US Open. Tutti e dieci (in attesa di eventuali giocatori in grado di passare dalle qualificazioni) sono infatti andati a finire nella parte alta del tabellone. Non solo: nel quarto di Novak Djokovic se ne trovano addirittura sette.

In particolare Matteo Berrettini è l’uomo proiettato verso una sfida con il numero 1 del mondo ai quarti di finale. Per il romano il percorso inizia dal francese Jeremy Chardy, con cui ha vinto l’unico precedente, in due tie-break al primo turno di Marsiglia 2019. Al secondo turno potrebbe arrivare il derby con Stefano Travaglia, dal quale perdeva in gioventù, ma su cui a livello ATP si è imposto per due volte, anche in questi casi in due tie-break (Roma e Queen’s). L’ascolano, però, dovrà superare il mai affrontato francese Corentin Moutet: un match, questo, che potrebbe rivelarsi tecnicamente interessante, per quanto la stagione di Travaglia sia stata veramente problematica con pochissime vittorie sul circuito maggiore.

Un eventuale terzo turno potrebbe regalare un ulteriore derby con Fabio Fognini (1-1 nei precedenti, da Roma 2017 a Madrid 2021): per il ligure, però, strada irta di pericoli: c’è subito il canadese Vasek Pospisil (1-2 nei precedenti, tra Cincinnati, Wimbledon e nuova versione delle finali di Coppa Davis), e subito dopo lo scontro potenziale è con uno tra l’americano Tennys Sandgren (2-2, ma il trentenne del Tennessee ha vinto le ultime due sfide, a livello Slam peraltro) e il bielorusso Ilya Ivashka (una vittoria a Montecarlo nel 2018). Potrebbe essere ancora derby negli ottavi, dove Berrettini può incrociare Lorenzo Sonego, il quale fa il suo esordio con un qualificato. C’è poi uno tra l’americano Denis Kudla, mai in campo contro di lui, e il serbo Laslo Djere, che ha vinto l’unico precedente sul veloce, ma ha anche perso la recente battaglia furiosa in finale a Cagliari. Lo scoglio principale per il torinese è però il polacco Hubert Hurkacz: tra di loro il bilancio è 3-2 a favore dell’azzurro, vincitore anche in un ottavo a Vienna che gli ha poi aperto la strada verso il successo su Djokovic. In questo spicchio di tabellone c’è anche Andreas Seppi, opposto all’ungherese Marton Fucsovics (1-2 nei precedenti). Proprio il magiaro può essere un’alternativa non troppo a sorpresa; in questo caso i precedenti con Sonego dicono 2-3 a sfavore dell’italiano.

Veniamo, dunque, al lato del numero 1 del mondo, che poi è l’obiettivo di Berrettini. Sono capitati da queste parti due giocatori in momenti opposti delle loro parabole: Salvatore Caruso, in grande crisi quest’anno, si ritrova a dover sfidare il giapponese Kei Nishikori, con il quale non ha mai giocato in precedenza. Chiaramente è favorito il nipponico, che su questi campi vanta la finale del 2014 quale miglior risultato proprio battendo Djokovic. C’è invece Jordan Thompson sulla strada di Gianluca Mager: i due si sono affrontati nel primo turno di uno dei due tornei di Melbourne di inizio anno, e l’australiano ha fatto fatica, dovendo rimontare e vincere in tre set. Il ligure, però, da allora è salito ancora e proprio questa settimana è al best ranking di numero 70. Che voglia vendere cara la pelle è fatto ben più che evidente.

I tre restanti portacolori dell’Italia sono tutti nella porzione dominata da Alexander Zverev. Nell’ottavo del tedesco c’è Jannik Sinner, il quale forse, in qualche modo, sperava di ritrovarlo dopo le due battaglie, di cui una vinta, al Roland Garros e a Colonia. Per l’altoatesino, però, ci sono tre partite da vincere prima di arrivarci. La prima è con Max Purcell, australiano omaggiato con una wild card nell’ambito di uno scambio di favori tra USTA e Tennis Australia, numero 205 del mondo e primo avversario battuto dal numero 2 d’Italia a livello Slam, agli Australian Open 2020. Potrebbe esserci anche qui un derby di secondo turno, in questo caso con Marco Cecchinato, uno che in queste partite non intende mai stare in silenzio. L’esordio del siciliano non dovrebbe essere complicato contro l’americano, e wild card, Zachary Svajda, numero 713 del mondo. Questo diciottenne, però, nel 2019 diede l’anima per cercare di sconfiggere Paolo Lorenzi, salvo poi crollare nel quinto set. Ritornando a Sinner, nel gioco delle teste di serie sarebbe Gael Monfils l’avversario teorico, ma il francese (con cui è 1-1, entrambi i confronti sono del 2019) non è in un bel periodo. E allora potrebbe rispuntar fuori quello Steve Johnson che l’altoatesino batté a Roma nel 2019 nella sua prima volta in un Masters 1000, e poi ancora a Washington nei quarti, nel recente ATP 500 poi vinto.

Tanto il fascino della sfida tra Lorenzo Musetti e un altro ragazzo a stelle e strisce, Emilio Nava: i due viaggiavano insieme ai piani alti da junior, poi il toscano è esploso, il californiano non è riuscito a trovare ancora la strada verso la gloria. I due divisero il campo insieme nella finale degli Australian Open junior, vinta da Musetti da testa di serie numero 1 nel 2019 e ricordo ancora ben impresso nella sua mente. Il giovane di Carrara viene però da un momento particolarmente negativo: gli servirebbe davvero un successo, in qualsiasi maniera, per poi lanciarsi verso uno tra il bombardiere americano Reilly Opelka (0-1, sconfitta al secondo turno al Foro Italico) e il sudcoreano Soonwoo Kwon (0-1 anche qui, perse in finale sul veloce indoor di Biella). Il sogno sarebbe quello di un terzo turno con lo spagnolo Pablo Carreno Busta o, qualora esplodesse proprio a Flushing Meadows, con l’americano Sebastian Korda, che ha però un primo turno difficile da prevedere a seconda del modo in cui si alza dal letto il georgiano Nikoloz Basilashvili.

Foto: LaPresse

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