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Valentino Rossi ha detto basta: un’icona che ha reso speciale il motociclismo

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Era questione di tempo e la decisione è arrivata: Valentino Rossi alla fine del Mondiale 2021 di MotoGP lascerà la sua attività agonistica. Ha detto basta Valentino, lui che aveva iniziato la sua avventura nel 1996, quando ancora ci trovavamo nel 20° secolo ed Eros Ramazzotti cantava “Più bella cosa” oppure quando le “meteore” Fool’s Garden furono interpreti del pezzo “Lemon tree”.

Un percorso che l’ha portato a imporsi in pista con nove titoli mondiali, 115 vittorie, 235 podi, 65 pole-position, 96 giri veloci e 6330 punti conquistati ad ora. Rossi però è stato molto più che uno strumento per sentirsi bene nello snocciolare numeri eclatanti di una carriera straordinaria. Il “Dottore”, come lo conosciamo tutti, è riuscito con il suo modo di correre e di essere ad assumere i connotati di vera e propria icona del Motomondiale.

Il Motociclismo, con lui in pista, si è aperto alle grandi masse, al pubblico che fino al suo arrivo poco ne sapeva di carburatori, forcella, cupolino ecc. Rossi è entrato nelle case di tutti come un pilota capace di divertirsi in pista e divertire chi era sul tracciato e in tv. I confronti rusticani con i suoi rivali in pista, a volte anche sopra le righe, hanno emozionato perché spinti sempre da quella voglia di vincere che l’australiano Casey Stoner ha paragonato a quella di un “killer”.

Vengono in mente imprese leggendarie: la vittoria di Assen (Olanda) nel 2007 e la rimonta dall’undicesimo posto, sorpassando Casey a 4 giri dal termine, oppure quel magnifico duello sempre con l’australiano l’anno successivo a Laguna Seca (Stati Uniti) con quella manovra al “Cavatappi” tra follia e razionalità e ancora l’infilata ai danni di Jorge Lorenzo nel 2009 all’ultima curva di quell’ultimo giro in Catalogna, da “Mezzogiorno di fuoco“. Con il passare del tempo, certe immagini sono apparse sempre più sbiadite e le possibilità di conquistare la decima corona si sono affievolite. Le moto hanno seguito sempre di più una strada lontana dal modo di intendere la guida al limite di Rossi e così l’inevitabile si è compiuto.

Vero è che pensando a Valentino, ci rimane un po’ lo stesso ricordo di quello che era stato Alberto Tomba sulle nevi: uno straordinario campione in grado di dominare sportivamente e di intrattenere i tifosi. Rossi l’ha fatto con le sue “scenette” a fine gara, regalando dei sorrisi ai suoi tifosi e irritando chi invece aveva altri riferimenti. Di sicuro, questa uscita di scena dispiace a tutti e non si può fare altro che dire: “Grazie di tutto Vale!“.

Foto: MotoGP.com Press

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