Ciclismo
Vuelta a España 2021, il percorso e le tappe ai raggi X. Lagos de Covadonga e Altu d’El Gamoniteiru le salite decisive
La Vuelta a España 2021 inizierà questo sabato con una breve cronometro di 7,1 chilometri che si snoderà tra le strade di Burgos. Il giorno seguente, i velocisti avranno la loro prima occasione visto che la Caleruega-Burgos di 166,7 chilometri non presenta grosse difficoltà altimetriche.
Lunedì 16, invece, toccherà agli uomini di classifica, dato che la Santo Domingo de Silos-Picon Blanco di 202,8 chilometri termina in vetta a un’erta di 7,6 chilometri al 9,1%. La frazione, prima dell’ascesa finale, è relativamente tranquilla, ma il Picon Blanco, salita che dal 2017 fa stabilmente parte del tracciato della Vuelta a Burgos, è un colosso ove è possibile fare la differenza. Ancora ruote veloci, invece, il dì successivo nella El Burgo de Osma-Molina de Aragón di 163,9 chilometri. Attenzione, però, perché l’arrivo tira all’insù e potrebbe ingolosire anche corridori esplosivi che sprinter puri non sono.
La quinta frazione, la Tarancón-Albacete di 184,4 chilometri, è totalmente pianeggiante e l’unica insidia potrebbe essere rappresentata dal vento. La Requena-Alto de la Montaña de Cullera di 158,3 chilometri del sesto giorno, invece, è la classica tappa da Vuelta. Il tracciato non presenta asperità significative, ma il traguardo si trova in cima a un muro di 1,9 chilometri all’8,7%. Ben più dura, al contrario, è la Gandía-Balcón de Alicante di 152 chilometri che si terrà il 20 di agosto. Lo stage, infatti, presenta sei GPM e l’arrivo è posto è al termine di uno strappo di 8,4 chilometri al 6,4%. La pendenza media, peraltro, non deve ingannare, l’ascesa in questione è molto semplice all’inizio, ma gli ultimi tre chilometri sono sopra il 10%.
Sabato 21 agosto, torneranno in scena i velocisti con la Santa Pola-La Manga del Mar Menor di 173,7 chilometri. Nessuna difficoltà altimetrica e arrivo a ranghi compatti praticamente inevitabile. La prima settimana, infine, si concluderà con la Puerto-Lumbreras-Alto de Velefique di 188 chilometri. Si tratta di una frazione impegnativa con arrivo su una salita di 13,1 chilometri al 7,2%. Il problema dell’Alto de Velefique è che è molto duro all’inizio, ma poi spiana. L’ultima volta che fu sede d’arrivo, nel 2009, non fu particolarmente selettivo.
La seconda settimana si aprirà il 24 di agosto con la Roquetas de Mar-Rincón de la Victoria di 189 chilometri. Poco prima del traguardo, i corridori dovranno affrontare un GPM di seconda categoria, il Puerto de Almachar, 19,6 chilometri al 5%, il quale si impenna negli ultimi quattromila metri. Potrebbe essere un buon trampolino di lancio per chi vuole ottenere il successo parziale. Il giorno successivo si partirà da Antequera e, dopo 133,6 chilometri, si arriverà a Valdepeñas de Jaén, in cima ad un asprissimo muro che è già stato affrontato nel 2010, nel 2011 e nel 2013. Il 26 agosto ecco la Jaén-Córdoba di 175 chilometri, una frazione movimentata molto adatta alle fughe.
L’unica occasione per i velocisti, nella seconda settimana, sarà la Belmez-Villanueva de la Serena di 203,7 chilometri, la quale si terrà il 27 di agosto. Il dì seguente, invece, ci sarà la Don Benito-Pico Villuercas di 165,7 chilometri, la quale termina in vetta a un’ascesa di 14,4 chilometri al 6,3%. A metà tracciato, peraltro, è presente una salita breve ma durissima, vale a dire l’Alto Collado de Ballesteros, 2,9 chilometri al 13,5%. Un’erta del genere ha sicuramente il potenziale per spaccare la corsa, ma, forse, a quel punto della gara è un po’ sprecata. Prima dell’ultimo giorno di riposo, i corridori dovranno affrontare la Navalmoral de la Mata-El Barraco di 197,5 chilometri. Il menù del dì prevede ben quattro GPM, ma nessuno è particolarmente duro, motivo per il quale questa potrebbe essere una giornata riservata alla fuga del mattino.
Sarà la Laredo-Santa Cruz de Bezana di 180 chilometri a inaugurare la terza settimana. La frazione in questione presenta un profilo tortuoso, ma senza asperità significative. Potrebbe terminare con una volata numerosa o con il successo di un fuggitivo del mattino. Il giorno seguente, invece, ci sarà la prima delle due tappe più dure di quest’edizione del grande giro spagnolo. Si tratta della Unquera-Lagos de Covadonga di 185,8 chilometri. Il traguardo è posto in vetta a una salita nota come “l’Alpe d’Huez di Spagna”, la quale misura 12,5 chilometri e ha una pendenza media del 6,9%. Ancora più impegnativa è la Salas-Altu d’El Gamoniteiru del 2 di settembre. Essa è lunga 162,6 chilometri e si conclude in cima a un colosso di 14,6 chilometri al 9,8%.
Il terzultimo giorno, dell’edizione 2021 del grande giro spagnolo, prevede l’ultima chance per i velocisti con la Tapia-Monforte de Lemos di 191,2 chilometri. Il dì seguente, invece, toccherà a una frazione che presenta un tracciato da classica, vale a dire la Sanxenxo-Mos. Castro de Herville di 202,2 chilometri. L’arrivo si trova al termine di un’erta di 9,7 chilometri al 4,9%. La Vuelta si concluderà, infine, il 5 di settembre con una cronometro di 33,8 chilometri che parte da Padrón e termina a Santiago de Compostela.
Foto: Lapresse