Ciclismo
1968-2021: quando l’Italia vince nel calcio, trionfa anche nel ciclismo!
Dal 1968 al 2021: una splendida e graditissima tradizione che ricorre puntuale. Quando l’Italia vince un titolo importante nel calcio, nello stesso anno fa festa anche il ciclismo. Una coincidenza che si è verificata nuovamente anche in questa magica annata in cui il mondo dello sport si è tinto come mai prima d’azzurro.
Una premessa: negli anni ’30 il Bel Paese non vinse mai un Mondiale di calcio e ciclismo nello stesso anno. Alfredo Binda e Learco Guerra salirono sul trono iridato alternativamente dal 1930 al 1932, ma il ciclo di Vittorio Pozzo nel calcio sarebbe cominciato solo due stagioni dopo.
Ed eccoci al 1968, un anno che vide gli azzurri fare faville da profeti in Patria. Il Bel Paese organizzò la terza edizione degli Europei di calcio, conquistando il suo primo titolo (bissato solo poche settimane fa a distanza di 43 anni!). Fu una manifestazione memorabile ed irripetibile, se pensiamo che gli uomini di Ferruccio Valcareggi superarono la semifinale con l’URSS grazie al lancio della monetina, mentre l’atto conclusivo con la Jugoslavia fu ripetuto dopo l’iniziale 0-0 (all’epoca non esistevano i rigori), prima del definitivo 2-0 nella sfida-bis. L’Italia organizzò anche i Mondiali di ciclismo ad Imola e li vinse grazie alla memorabile cavalcata solitaria di Vittorio Adorni: all’arrivo rifilò quasi 10 minuti al belga Herman Van Springel.
14 anni dopo andò in scena un dolce déjà-vu. 1982, le notti del Mundial in terra di Spagna, quando Pablito Rossi, Bruni Conti e la truppa di Enzo Bearzot sconfissero una dopo l’altra Argentina, Brasile, Polonia e Germania, con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini immortalato nell’esclamare un frase passata alla storia (“Non ci prendono più“) dopo il gol del 3-0 rifilato ai teutonici nell’atto conclusivo. Poche settimane dopo, a Goodwood (Gran Bretagna), Giuseppe Saronni, con una incancellabile rasoiata nell’ultimo chilometro, andò ad indossare la maglia arcobaleno, precedendo l’americano Greg Lemond e l’irlandese Sean Kelly.
Da allora l’Italia attese 24 lunghi anni prima di tornare a brindare nel calcio. Arriviamo infatti al 2006, l’anno di ‘Calciopoli’ e della ‘Cupola’ di Luciano Moggi. Contro tutto e tutti, sostanzialmente come da tradizione, Marcello Lippi trascinò la selezione tricolore alla conquista della quarta stella, peraltro togliendosi lo sfizio di prevalere in finale ai rigori sui rivali di sempre della Francia. E poteva mancare l’apporto del ciclismo? Ancora una volta, tempo poche settimane, ed anche le due ruote fecero ancora festa con il primo dei due titoli iridati di Paolo Bettini: a Stoccarda il ‘Grillo’ ebbe la meglio del tedesco Erik Zabel e dello spagnolo Alejandro Valverde in una volata ristretta senza discussioni.
Il resto è storia recente. Le notti magiche degli eroi di Wembley, oggi l’assolo di Sonny Colbrelli agli Europei di Trento. Calcio e ciclismo a braccetto, due discipline unite da un comune destino glorioso. E non è ancora finita qui. Domenica 19 settembre Filippo Ganna andrà a caccia del bis iridato nella cronometro, mentre la settimana successiva si svolgerà la prova in linea ai Mondiali in Belgio. L’Italia non partirà favorita, ma in un’annata come questa abbiamo imparato che anche l’impossibile può tramutarsi in una inebriante realtà grazie ai nostri eroi sportivi.
Foto: LivePhotoSport/Luca Tedeschi