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Boxe, Oleksandr Usyk: il dominatore dei cruiser che si è rimesso in gioco tra i massimi. E ora mette paura a Joshua…

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Non pare vero, agli appassionati di pugilato in Ucraina, di poter vedere di nuovo un proprio beniamino combattere per il titolo mondiale dei pesi massimi. Dopo i fratelli Klitschko, che hanno segnato un’era (e ora Vitali è sindaco di Kiev dal 2014), è Oleksandr Usyk che tenta di mettersi in gioco contro Anthony Joshua, e lo fa da sfidante obbligatorio in quota WBO. Di fatto, però, le cinture in palio sono quattro: oltre alla citata, ci sono anche quelle WBA (Super), IBF e IBO.

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Eppure la sua carriera, seppur contrassegnata da riconoscimenti anche nei massimi, si è costruita su un’altra categoria di peso, quella dei cruiser, alias massimi leggeri. E’ qui che è stato il primo uomo a riunire tutte le cinture mondiali principali (WBA, WBC, WBO, IBF): ci riuscì il 21 luglio 2018, quando sconfisse il russo Murat Gassiev all’Olimpiyskiy di Mosca. Era quello il 15° combattimento da professionista di Usyk, l’unico in quella Russia nella quale non era mai entrato prima per combattere e sulla quale non ebbe parole esattamente tenere dopo la questione della Crimea (anche se poi, più che altro per non perdere i fan russi, ha preso a dichiarare che “la Crimea appartiene a Dio”).

Prima ancora dell’inizio del percorso da pro, però, Usyk fu già protagonista di assoluto rilievo nella sua parabola dilettantistica. Fu terzo agli Europei di Plovdiv nel 2006 (medi) e vincitore a quelli di Liverpool nel 2008 (mediomassimi); stessa sequenza si ebbe nei massimi ai Mondiali 2009 e 2011. In quest’ultima occasione, peraltro, c’era anche Joshua, ma nei supermassimi, dove fu argento.

Nel 2012 i destini dei due, paradossalmente, si incrociarono: non solo entrambi vinsero la medaglia d’oro, ma lo fecero anche contro italiani. Se il successo di Usyk su Clemente Russo non fu nemmeno troppo in discussione, avendo egli combattuto in maniera migliore, le discussioni sulla vittoria di “AJ” su Roberto Cammarelle si sprecarono per parecchio tempo.

Abbandonato il dilettantismo con un record di 335-13, passò professionista nei cruiser, con la K2 Promotions dei fratelli Klitschko. Molti dei primi combattimenti li sostenne nel Palazzo dello Sport di Kiev, compreso quello di debutto con il messicano Felipe Romero, datato 11 settembre 2013.

Il primo titolo conquistato da Usyk fu l’Intercontinentale WBO dei massimi leggeri: il 4 ottobre 2014, a Lviv (in italiano Leopoli), sconfisse per KOT il sudafricano Daniel Bruwer alla settima ripresa. Dopo quattro difese di successo a Kiev, uscì dai confini ucraini per la seconda volta il 17 settembre 2016 e batté per verdetto unanime, a Gdansk, Polonia, il padrone di casa Krzysztof Glowacki, diventando Campione del Mondo di categoria per la WBO.

Si aprirono così le porte degli Stati Uniti: due difese al Forum di Inglewood con il sudafricano Thabiso Mchunu e a Oxon Hill con l’americano Michael Hunter, poi l’assalto al bottino pieno in forma di World Boxing Super Series. Una volta sconfitti il tedesco Marco Huck a Berlino e il lettone Mairis Briedis a Riga, arrivò il momento di Gassiev, per un combattimento che fu spostato da Jeddah a Mosca su richiesta della Federazione pugilistica russa. La vittoria gli aprì le porte per un altro combattimento di difesa di tutte le cinture iridate, quella con il britannico Tony Bellew. Otto riprese, un KO e carriera chiusa per il “Bomber” di Liverpool, che pure era stato migliore fino a quel momento. In sostanza, l’ucraino riuscì a prendersi qualsiasi cosa, compreso il trofeo Muhammad Alì, l’uomo per cui ha sempre nutrito un’ammirazione immensa.

In maniera quasi ideale, anche visto il soprannome felino (“The Cat”, Il Gatto), Usyk decise di passare ai massimi. Saltato il confronto con il francese Carlos Takam per infortunio di quest’ultimo, anche nella nuova categoria di peso solo vittorie: con l’americano Chazz Witherspoon a Chicago e col britannico Derek Chisora a Londra, nel primo atto dopo lo stop per Covid. Adesso la sfida con Joshua, che non è poi così scontata: da sfidante obbligatorio della WBO, Usyk è per moltissimi il quarto migliore peso massimo in circolazione.

Foto: Dmitry Niko / Shutterstock.com

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