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Calendario tornei Matteo Berrettini: quando torna in campo dopo gli US Open e prossimi appuntamenti
Dopo gli US Open, per Matteo Berrettini si apre quell’ultima parte della stagione che, finora, gli ha dato soddisfazioni alterne nei primi tre anni in cui l’ha potuta affrontare a tempo pieno sul circuito ATP. L’obiettivo è arrivare il prima possibile a scavalcare Rafael Nadal per la sesta posizione, in virtù delle cambiali del mancino di Manacor che sarà fermo fino alla fine dell’anno, ma soprattutto c’è da confermare un ranking nella Race che ad oggi lo vede in una sorta di zona di sicurezza in chiave ATP Finals.
Due delle certezze in merito alla programmazione futura del numero 1 d’Italia riguardano i due rimanenti Masters 1000 della stagione: a Indian Wells (spostato per l’occasione a ottobre, 7-17, approfittando anche della cancellazione di Shanghai) e Parigi-Bercy (1-7 novembre) per lui ci sarà voglia di andare avanti, come non era accaduto nel 2019 e 2020. In California, in particolare, nel 2019 non era ancora esploso, nel 2020 nessuno ha potuto giocare, mentre nella capitale francese il 2019 lo vide perdere subito con Jo-Wilfried Tsonga, su una scia di stanchezza che non gli impedì di giocare le Finals, e il 2020 è stato l’anno del ko con l’americano Marcos Giron, in uno dei periodi più difficili in assoluto della carriera del romano, dopo la sconfitta che fece molto male al Roland Garros con il tedesco Daniel Altmaier.
Per il resto, ATP Finals di Torino a parte (che lo vedranno in campo qualora arrivasse la ben più che probabile qualificazione), l’altro lato certo, prima ancora dei due 1000 citati, riguarda la Laver Cup, la sfida-esibizione quest’anno in scena a Boston tra Europa e Resto del Mondo dal 24 al 26 settembre, che quest’anno richiama da una parte il greco Stefanos Tsitsipas, Berrettini, il tedesco Alexander Zverev, il norvegese Casper Ruud e i russi Daniil Medvedev e Andrey Rublev, dall’altra i canadesi Denis Shapovalov e Felix Auger-Aliassime, gli americani John Isner e Reilly Opelka, l’argentino Diego Schwartzman e l’australiano Nick Kyrgios.
La rimanente parte di programmazione è ancora da definire, con qualche dettaglio da tenere a mente per provare a intuire il finale di stagione del romano: oltre ai 200 punti delle Finals di Londra 2019 e ai 360 della semifinale di Shanghai (spina nel fianco di tutti i giocatori data la situazione del 1000 cinese), ci sono ancora i 180 della semifinale di Vienna del 2019 da scartare. Con la cancellazione di Basilea per il 2021, la Wiener Stadthalle sarà meta ben più che ambita: scopriremo se lo sarà anche da Berrettini, e soprattutto è ancora da capire se, nel caso volasse in Austria, andrebbe a scegliere un 250 precedente per rodarsi al coperto.
Foto: LaPresse