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Ciclismo, Davide Cassani: “Discuteremo se sono ancora utile alla Federazione. La squadra è pronta per i Mondiali”

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Davide Cassani, domenica prossima, nella prova in linea dei Mondiali 2021, vuole concludere in bellezza la sua avventura da CT della nazionale italiana di ciclismo su strada. L’ex telecronista Rai, che è in carica dal 2014, ha vinto quattro titoli continentali in linea e due titoli iridati a cronometro. Ciò che, però, ancora gli manca è il successo più prestigioso: la prova in linea della rassegna iridata.

Oggi Davide Cassani ha parlato, in conferenza stampa, dei Mondiali e del suo futuro
. Queste le sue parole: “L’importante è fare squadra, per questo una riserva sarà con noi in Belgio. La riserva a casa sarà Rota. Venerdì comunicheremo la riserva, gli altri otto correranno. Questi nove partiranno mercoledì sera per il Belgio.
Abbiamo tutto quello che ci serve, l’atmosfera positiva è importante, i presupposti sono ottimi, l’inizio è stato il meglio che ci potevamo aspettare, crediamo di poterci divertire.

Abbiamo un’idea ben precisa. abbiamo studiato il percorso nei particolari. L’anno scorso sapevamo che la squadra doveva soffrire e c’erano poche possibilità di ottenere un grande risultato. quest’anno ci troveremo di fronte grandi nazionali, ma sinceramente con i nostri ragazzi abbiamo fatto un avvicinamento ideale perché Nizzolo, Ballerini, Colbrelli e Trentin sapevamo fin dalla primavera che dovevano farsi trovare pronti e così hanno fatto. Noi sappiamo quello che dobbiamo fare, è un Mondiale particolare perché il circuito è simile a quello di Glassgow, cittadino, insidioso, senza salite, ma pavè, curve sarà una corsa da intepretare al meglio e ogni uomo sa quello che deve fare, c’è stima reciproca tra i ragazzi. L’italia è sempre stata LA squadra, lo dicono anche i belgi e i francesi. Sapendo di dover affrontare dei fenomeni cercheremo di dare il meglio di noi stessi.

Sull’ultima riserva ho dei dubbi che scioglierò venerdì. Io sono il ct e scelgo, ma ho bisogno di una squadra che condivida il mio pensiero, sono convinto che per il nome della riserva ne saranno tutti consapevoli, non dico contenti.

Con Nizzolo ho parlato a lungo, sono stato molto chiaro. Qualcuno a volte mi ha accusato che nelle mie Nazionali do troppo spazio ai corridori perché dico che devono parlarsi tra di loro. Ho avuto un maestro come Alfredo Martini, il mio modello è lui, io ero il suo regista e penso di sapere come si gestisce una Nazionale. Se Nizzolo è ai Campionati del mondo è perché ha accettato di seguire la nostra linea e lui correrà come è giusto fare.

Ballerini è abituato a correre in un team dove insegnano a correre. Lui ha vinto una corsa in Belgio a inizio stagione, ha fatto il Tour of Britain per affinare la condizione per i Mondiali. Sta bene, sarà una pedina importante, lima bene, su quei percorsi si trorva bene, è un’arma in più come ne abbiamo altre. Dobbiamo confrontarci con certe nazionali e ho pensato di fare una squadra con questi corridori perché mi danno garanzie e Ballerini sicuramente domenica ci sarà.

Ulissi è un ragazzo straordinario. E’ rimasto a casa dalle Olimpiadi, ero a Cagliari ed è venuto al camper per augurarci buone Olimpiadi, questo per dire che personaggio è. Mi ha detto che capiva le mie scelte e che ci sarebbe stato quando avrei avuto bisogno. E’ venuto agli Europei, lui quando gli dici una cosa la fa e ci mette passione, quando veste la maglia azzurra è una persona felice.

I primi giorni di ottobre ci siederemo qui, con il presidente, ci guarderemo negli occhi e capiremo se sono importante per la Federazione e quello che il presidente mi può offrire. Io fino al 30 settembre sono un uomo della Federazione, questa maglia ce l’ho da sempre. Per otto anni sono stato CT ed è uno dei sogni che ho realizzato. Se sarò utile alla Federazione sono qui, io amo il ciclismo. Il ciclismo è la mia vita. Nella vita è bello inventarsi nuovi obiettivi: sono stato 15 anni professionista, una macchina mi ha investito e la Rai mi chiamò e dissi che quello era il treno giusto; sono andato in Rai, ho investito sul mio lavoro e l’ho fatto per 12 anni; poi Di Rocco mi chiamò per fare il CT, 8 anni sono stati meravigliosi; il presidente ora ha altri progetti che deve protare avanti, a me piacciono le sfide. Se tra 12 anni diventassi presidente, allora prenderei Trentin come ct. Domenica ai Mondiali sarà un casino, ma sarà comunque una giornata memorabile“.

Foto: LPS

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