Ciclismo
Ciclismo, Davide Cassani: “Sarò rimpianto? Nessuno è indispensabile. Nibali nel 2016 il grande rammarico”
Davide Cassani si appresta a vivere il suo ultimo Mondiale da commissario tecnico della Nazionale Italiana di ciclismo. In Belgio il romagnolo sogna il sigillo di un settembre memorabile, in cui si sono susseguiti gli ori di Sonny Colbrelli nella prova in linea degli Europei e di Filippo Ganna nella cronometro iridata, peraltro il secondo consecutivo dopo quello del 2020.
In 8 anni da ct ha collezionato quattro titoli europei, due Mondiali a cronometro grazie a Filippo Ganna, senza dimenticare il rilancio del settore della pista e del Giro d’Italia U23. Davide Cassani lascia una eredità pesante: pensa di venire rimpianto?
“Non verrò rimpianto, perché alla fine siamo tutti utili e nessuno indispensabile. Io ho cercato, da uomo della Federazione, di dare il meglio di me stesso. Qui ho trovato persone straordinarie, abbiamo creato un gruppo forte e coeso, dove ognuno di noi ha dato il meglio. Penso che, chi arriverà, riuscirà a fare anche meglio di quello che abbiamo fatto noi“.
Il più grande rammarico di questi anni?
“Le Olimpiadi di Rio sono ancora oggi una ferita aperta, perché Vincenzo quel giorno sicuramente avrebbe conquistato una medaglia e probabilmente quella d’oro. Quella caduta è il rammarico più grande. Per me, ma soprattutto per Nibali“.
Quando pensa che Filippo Ganna sarà pronto per provare a vincere anche un Mondiale in linea?
“Secondo me non servono molti anni, perché Filippo sta migliorando. Fra 2-3 anni secondo me sarà in grado di vincere anche una grande corsa di un giorno“.
Cosa porterebbe, nell’immediato, una squadra World Tour italiana?
“Abbiamo bisogno di una squadra World Tour. Per come sta andando il ciclismo italiano, mi auguro che nel giro di 2-3 anni possa nascere, perché sarebbe un punto di arrivo per tanti giovani, quindi fondamentale per la crescita del movimento“.
VIDEO: L’INTERVISTA AL CT DAVIDE CASSANI
Foto: Luca Tedeschi/LivePhotoSport