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Ciclismo, le pagelle della quinta giornata dei Mondiali 2021: Baroncini e l’Italia U23 giganteggiano

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I Mondiali 2021 di ciclismo su strada, dopo un giorno di riposo, sono ripartiti nel migliore dei modi per l’Italia. Filippo Baroncini, infatti, ha conquistato il successo nella prova in linea riservata agli U23. Nella gara in questione, peraltro, il Bel Paese ha dominato con anche Michele Gazzoli e Luca Colnaghi che si sono piazzati nei 10. Tra gli juniores, invece, in una gara in cui Dario Igor Belletta ha messo in mostra tutto il suo talento, ha trionfato il norvegese Per Strand Hagenes, fuoriclasse in erba nel ciclismo e grande interprete anche dello sci di fondo. Di seguito andiamo a dare i voti ai protagonisti di giornata con le nostre pagelle.

LE PAGELLE DELLA QUINTA GIORNATA DEI MONDIALI 2021

FILIPPO BARONCINI VOTO 10 E LODE: Filippo Baroncini si prende la rivincita più bella dopo l’argento amaro degli Europei. L’azzurro attacca a cinque chilometri dalla meta e nessuno riesce a rispondergli. Dietro i suoi compagni proteggono al meglio la sua azione e il gioco è fatto. Questo trionfo iridato consacra definitivamente un talento che, quest’anno, ha fatto una stagione spettacolare.

BINIAM GIRMAY VOTO 8: L’eritreo regala un argento storico al suo paese, ma viene da chiedersi, dato lo sprint straordinario che ha fatto, perché non abbia provato a muoversi prima della volata. Girmay è un corridore molto forte anche sulle salite brevi e, probabilmente, avrebbe potuto rispondere all’attacco di Baroncini. Verosimilmente, non era nelle posizioni di testa quando è scattato l’azzurro e si è fatto sorprendere.

OLAV KOOIJ VOTO 8: Buon terzo posto per lo sprinter della Jumbo-Visma. Sulla carta era il più veloce nel gruppo inseguitore, ma il rettilineo finale in salita ha favorito Girmay.

MICHELE GAZZOLI VOTO 7,5: Questi quattro anni tra gli U23, per Gazzoli, sono stati ricchi di alti e bassi. Oggi, però, l’azzurro non ha deluso le aspettative e ha portato a casa un bel quarto posto. Merita una chiamata dal mondo dei professionisti.

LUCA COLNAGHI VOTO 8,5: Attacca in prima persona, poi protegge l’azione di Baroncini e, infine, si piazza anche in settima posizione. Colnaghi, oggi, ha fatto un lavoro semplicemente strepitoso per la causa azzurra. Il corridore della Trevigiani è stato, indubbiamente, uno degli MVP di giornata.

MAURO SCHMID VOTO 9: Il vincitore della tappa di Montalcino dell’ultimo Giro d’Italia fa una gara semplicemente spettacolare. Attacca a spron battuto e ci prova anche in solitaria. Oggi non è andata come voleva lui, ma di fronte alla sua prestazione odierna non possiamo fare altro che levarci il cappello.

FRANCIA U23 VOTO 5: La grande delusione di giornata. Muovono malissimo le loro pedine e tornano a casa con un pugno di mosche nonostante avessero convocato due professionisti di eccellente livello quali Alexis Renard, quest’anno terzo al Giro di Vallonia, e Matis Louvel, che pochi giorni fa aveva battagliato con gente come van der Poel e Alaphilippe alla Primus Classic.

PER STRAND HAGENES VOTO 10: Il fondista norvegese vince il Mondiale juniores con una prestazione incredibile. Fa prima uno scatto per riportarsi sui fuggitivi e poi un altro per levarsi tutti di ruota. Il tutto in un arco temporale brevissimo. Una vittoria, la sua, che ha ricordato quella del giovane Mathieu van der Poel alla rassegna iridata di Firenze 2013.

ROMAIN GREGOIRE VOTO 8: Agli Europei era riuscito a battere Hagenes, ma stavolta non ha potuto nulla contro lo strapotere del norvegese. Porta a casa, comunque, un bell’argento su un tracciato non adatto alle sue caratteristiche.

MANUEL OIOLI VOTO 7: Dopo essere arrivato nei 10 agli Europei, Oioli si ripete ai Mondiali. L’azzurro è sicuramente un prospetto interessante, il quale ha nello spunto veloce una qualità che potrebbe permettergli di fare strada in futuro.

DARIO IGOR BELLETTA VOTO 9: Era il più talentuoso tra gli azzurri al via e ha sfornato una gara a dir poco gagliarda. Va all’attacco da lontano ed è l’ultimo a cedere allo scatto vincente di Per Strand Hagenes. Purtroppo, per pochi metri, perde la ruota di Grégoire in salita e viene ripreso dal plotone nelle ultime centinaia di metri. Avrebbe meritato il bronzo.

Foto: Federciclismo

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