Ciclismo
Ciclismo, Mondiali 2021: altro show di Julian Alaphilippe, doppietta iridata per il francese. Decimo Colbrelli
Da Imola a Lovanio, un anno dopo è sempre lui a dominare. Altra impresa per Julian Alaphilippe: una stagione non eccezionale, ma la maglia iridata resta sulle sue spalle. Il francese infatti con uno scatto da fenomeno riesce a conquistare nuovamente la vittoria nella prova in linea dei Mondiali di ciclismo: davanti ad un milione e mezzo di tifosi sulle strade belghe, si impone un transalpino, che centra la doppietta.
Dopo pochi chilometri è andata via la prima fuga di giornata, nel tratto iniziale, quello completamente pianeggiante. All’attacco in otto: José Tito Hernandez (Colombia), Joel Levi Burbano (Ecuador), Pavel Kochetkov (Russia), Oskar Nisu (Estonia), Patrick Gamper (Austria), Rory Townsend (Irlanda), Kim Magnusson (Svezia) e Jambaljamts Sainbayar (Mongolia). Il gruppo ha gestito la situazione lasciando circa 5′ di margine a uomini non pericolosi.
Terminato il primo tratto in linea è cambiata repentinamente la situazione: Belgio e Danimarca scatenate, pronte ad andare all’attacco anche da molto lontano. A formarsi un drappello con nomi di lusso sotto l’azione di Remco Evenepoel, Magnus Cort Nielsen e Benoit Cosnefroy: oltre ai tre anche Arnaud Démare (Francia), Tim Declercq (Belgio), Primoz Roglic, Jan Tratnik (Slovenia), Ben Swift (Gran Bretagna), Pascal Eenkhorn (Paesi Bassi), Kasper Asgreen (Danimarca), Imanol Eerviti (Spagna), Nathan Haas (Australia), Stefan Bissegger (Svizzera), Markus Hoelgaard (Norvegia) e Brandon McNulty (Stati Uniti). L’Italia, penalizzata da due cadute in questa fase, è stata costretta a rincorrere con Matteo Trentin e Davide Ballerini, entrambi finiti a terra e sacrificati per la causa. Gli azzurri sono riusciti a rimediare e a circa 130 chilometri dall’arrivo il gruppo si è compattato.
Diversi scatti davanti, ma un nuovo tentativo interessante si è formato ad 85 chilometri dal traguardo. Ennesima accelerazione di Evenepoel, in marcatura a uomo sul belga Andrea Bagioli, con loro anche Valentin Madouas (Francia), Jan Tratnik (Slovenia), Dylan Van Baarle (Paesi Bassi), Mads Wurtz Schmidt (Danimarca), Ivan Cortina (Spagna), Robert Stannard (Australia), Nils Politt (Germania), Rasmus Tiller (Norvegia), Neilson Powless (USA).
Sul Moskesstraat allungo di Bagioli, che ha ridotto i corridori nel drappello davanti, mentre dietro è toccato a Michal Kwiatkowski attaccare, con tutti i big a rispondere. Successivamente l’azione decisiva: su uno strappo in pavé scatto di Julian Alaphilippe, a ruota Wout van Aert e un drappello di una decina di corridori di lusso, tra i quali i concentrati Sonny Colbrelli e Giacomo Nizzolo.
Diciassette al comando, con il gruppo che si è definitivamente arreso: Alaphilippe, Madouas, Sénéchal, Evenepoel, Stuyven, Van Aert, Mohoric, Colbrelli, Bagioli, Nizzolo, Pidcock, Van Baarle, Van der Poel, Hoelgaard, Powless, Stybar, Valgren. A tirare solo un maestoso Evenepoel, con una lunga fase di studio tra i rivali.
Entrati sul circuito finale ancora una volta Julian Alaphilippe si è messo in proprio: attacco spettacolare che ha distrutto la resistenza dei rivali. Subito una ventina di secondi di margine per il francese, mentre dietro hanno provato a riportarsi sotto van Baarle, Valgren, Powless e Stuyven. L’Italia invece ha provato l’inseguimento disperato con Nizzolo e Colbrelli, purtroppo vano.
Gestione piuttosto tranquilla per Alaphilippe che trionfa alla grande, poi argento per l’olandese van Baarle e bronzo per il danese Valgren. Nella top-5 il padrone di casa Stuyven ed il ceco Stybar, poi la volata del gruppo dei migliori, con van der Poel e Sonny Colbrelli decimo, migliore degli italiani.
Foto: Lapresse