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Ciclismo, Peter Sagan mina vagante ai Mondiali e quel sogno del record assoluto di maglie iridate

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Per anni Peter Sagan è stato il corridore che tutti indicavano come l’uomo da battere ai Mondiali di ciclismo su strada. Quei tempi, però, ormai sembrano un lontano ricordo e domani lo slovacco prenderà parte alla prova in linea della rassegna iridata fiamminga con il ruolo di semplice outsider. Nell’ultimo triennio il rendimento del tre volte campione del Mondo è calato molto e, nel frattempo, sono emersi corridori come Mathieu van der Poel e Wout Van Aert che gli hanno soffiato le luci della ribalta.

Sagan arriva ai Mondiali forte di un’ottima condizione, come testimoniano i bei piazzamenti raccolti nelle tappe del Benelux Tour e il successo nel Giro di Slovacchia. Tuttavia, lo slovacco nella corsa di casa non ha vinto neanche una tappa e ha perso, in volata, da corridori come Steimle ed Einhorn che di certo, qualche anno fa, non sarebbero mai riusciti, salvo errori dello stesso Sagan, a mettergli la ruota davanti in uno sprint.

Appare chiaro, dunque, che al momento Sagan, in volata, ha qualcosa in meno rispetto ai principali favoriti di questa rassegna iridata. La speranza dello slovacco è che la lunghezza della prova, oltre 260 chilometri, possa cambiare i valori in campo. Negli ultimi anni, infatti, un aspetto in cui Peter non è calato sono le doti di fondo. Non a caso, Sagan è andato molto forte sia al Mondiale del 2019 che alla Milano-Sanremo di questa stagione.

Allo stesso tempo, però, Sagan ha anche bisogno di una corsa piuttosto blanda, altrimenti non è detto che riesca a rimanere coi migliori. Al Benelux Tour, nella frazione più dura, lo slovacco ha perso le ruote dei più forti, sintomo che anche sulle salite brevi non ha più la brillantezza di un tempo. Peter insegue il quarto titolo iridato, che vorrebbe dire record assoluto, ma per conquistarlo è chiamato a fare un’autentica impresa.

Foto: Lapresse

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