Formula 1

F1, perché il nuovo simulatore potrebbe consentire alla Ferrari un salto di qualità nel 2022

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Nella F1 moderna il gap tra realtà e simulazione è sempre più limitato. E’ per questo che l’adozione di strumenti che possano essere in grado di riprodurre delle condizioni di assetto e di guida adeguate rappresentino uno step in avanti considerevole in un contesto nel quale i test sono pochissimi e non consentono di indirizzare lo sviluppo della monoposto come si vorrebbe.

Come è noto, nelle ultime settimane la Ferrari ha ufficializzato l’arrivo di un nuovo simulatore, sviluppato da Dynisma con sede a Bristol, disponibile a Maranello allo scopo di migliorare le prestazioni e dare un incipit diverso in vista del Mondiale 2022. Stando alle informazioni che sono riportate da diversi addetti ai lavori, ci si è concentrati su due aree di intervento: ridurre la latenza e ampliare la larghezza di banda per garantire che il feedback tra simulatore, pilota e ingegnere sia quanto più possibile reattivo.

Questi aspetti sono fondamentali per la famosa correlazione di dati di cui spesso ha parlato Mattia Binotto. La Ferrari ha investito molto in questo nuovo progetto, ritardato rispetto alla tabella di marcia per le problematiche legate la Covid. E’ chiaro che un’innovazione di questo tipo con le nuove monoposto che ci saranno l’anno venturo è un grande step in avanti.

Una delle criticità della Rossa nel passato recente è stata proprio quella di replicare i dati al banco in pista. La speranza è che sviluppata una struttura maggiormente all’avanguardia, le simulazione siano tali da indirizzare al meglio il nuovo modello di vettura e non avere sgradite sorprese nel confronto reale con i competitors.

Foto: LaPresse

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