Ciclismo

Giro di Lombardia 2021, percorso con 4400 metri di dislivello. Spiccano Pogacar, Roglic, Evenepoel e Nibali

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Il Giro di Lombardia 2012 si correrà sabato 9 ottobre su un percorso di 239 chilometri con partenza da Como e arrivo a Bergamo. L’ultima Classica Monumento della stagione vedrà dunque invertite le sedi di partenza e di arrivo rispetto alle ultime quattro edizioni, quando il traguardo era fissato sul lungolago del capoluogo lariano. L’ultima volta che la Classica delle Foglie Morte si concluse in terra orobica fu nel 2016, quando si impose il colombiano Esteban Chaves.

La 115ma edizione del Giro di Lombardia, nato nel 1905 e organizzato da RCS Sport, presenta un tracciato come da tradizione estremamente difficile, con ben 4400 metri di dislivello. Il Ghisallo resta uno dei luoghi simbolo, ma questa volta verrà proposto nelle battute iniziali: si giungerà al Santuario dedicato alla Patrona dei Ciclisti non dal versante duro di Bellagio ma da quello morbido di Magreglio (il passaggio in cima resta sempre suggestivo, accanto a uno dei templi mondiali del pedale e al Museo del Ciclismo). A seguire la Roncola, il Berbenno, poi Dossena e Zambla Alta (la vetta più elevata con i suoi 1257 metri s.l.m.) e il Passo di Ganda dal versante più duro del Selvino. Dalla cima picchiata verso Nembro e nove chilometri conclusivi per giungere a Bergamo.

La Gazzetta dello Sport ha già annunciato alcuni grandi nomi che prenderanno parte alla competizione: i fenomeni sloveni Tadej Pogacar (vincitore degli ultimi due Tour de France) e Primoz Roglic (reduce dal trionfo alla Vuelta di Spagna e Campione Olimpico a cronometro), il giovane fuoriclasse belga Remco Evenepoel (lo scorso anno cadde malamente in discesa da Sormano e si temette il peggio), il nostro Vincenzo Nibali (trionfatore del Lombardia nel 2015 e nel 2017), l’eterno spagnolo Alejandro Valverde e il britannico Chris Froome (vincitore di quattro Tour de France). Lo scorso anno, nell’insolita collocazione di Ferragosto (dovuta alla pandemia), si impose il danese Jakob Fuglsang.

Foto: Lapresse

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