Indycar
IndyCar, la nuova generazione vince con Palou. Grosjean è già pronto per il 2022
L’incertezza è stata la principale protagonista dell’IndyCar Series 2021, campionato che si è chiuso ieri a Long Beach. I muretti della famosa cittadina della California hanno incoronato Alex Palou, un pilota che come molti altri fa parte del presente e soprattutto del futuro della famosa categoria americana riservata alle ruote scoperte.
Lo spagnolo di Ganassi, al secondo anno nella serie, mette tutti in riga sin dall’opening round del Barber Motorsport Park. Il #10 della categoria svetta nel finale su Pato O’Ward, messicano di McLaren che ieri non ha potuto contendersi il titolo in seguito ad una toccata nei primi giri con la vettura dell’arabo Ed Jones (Vasser #18). I due hanno dato spettacolo con Palou che ha saputo rifarsi in quel di Portland dopo due settimane da dimenticare tra Indianapolis road course e Gateway, eventi che sembravano condannarlo nella corsa al successo.
Josef Newgarden completa secondo la stagione 2021 che si è chiusa alla grande dopo un difficile avvio. Il #2 del gruppo guida l’armata di Roger Penske che per il secondo anno consecutivo non è riuscita ad imporsi nella serie e nella Indy500, un primato negativo per il ‘Capitano’ che dal 2020 è il proprietario del mitico catino di Speedway e dell’interno campionato. Il due volte campione ha perso molti punti che hanno fatto la differenza, situazioni spiacevoli come il problema tecnico che gli ha sottratto a 2 giri dalla fine l’appuntamento di Road America.
La stagione si è chiusa con due successi da parte di Colton Herta, a segno quest’anno anche in primavera in quel di St. Petersburg. Il #26 di Andretti è stato perfetto nelle due competizioni californiane confermandosi a proprio agio nei street circuit. Il ritiro di Nashville, una gara che sembrava vinta sin dal primo giro ed i problemi di Gateway hanno pesato nella graduatoria di un talento che è senza dubbio uno dei candidati per il titolo da qui ai prossimi anni
La vecchia guardia continuerà a battagliare anche nel 2022 nonostante la ‘sconfitta’ del campionato che si è chiuso ieri. Il neozelandese Scott Dixon si è difeso alla grande contendendosi fino a Laguna Seca la possibilità di vincere il titolo.
Il portacolori di Ganassi ha segnato la storia anche quest’anno imponendosi per la 50° volta in carriera in occasione della race-1 di Fort Worth (Texas Motor Speedway). Il sei volte campione dividerà il prossimo anno un posto nella serie con il brasiliano Helio Castroneves che a maggio ha siglato il quarto acuto nella 500 Miglia di Indianapolis. L’esperto sudamericano correrà con Shank Racing al posto del britannico Jack Harvey.
Chi ha vinto la propria scommessa in questa stagione è senza dubbio Romain Grosjean. Il francese di Coyne, in seguito ad un contatto contro le barriere, ha regalato al neozelandese Scott McLaughlin (Penske #3) il titolo di rookie of the Year. La pole, il podio nel primo Indy GP ed il terzo posto in quel di Laguna Seca sono alcuni degli highlights di una stagione incredibile che lo ha visto protagonista in tutte le piste ed in tutte le situazioni in un mondo che ha scoperto giro dopo giro. L’ex alfiere di Haas guarda già al 2022, annata che lo vedrà in pista con Andretti al posto di Ryan Hunter-Reay. Il transalpino correrà a tempo pieno e di conseguenza si appresta il prossimo anno ad una nuova sfida: l’Indy 500.
Nell’entry list possiamo indicare anche due ‘delusioni’ di una stagione oltremodo spettacolare. L’americano Alexander Rossi (Andretti #27) ed il francese Simon Pageunaud (Penske #22) non sono riusciti a fare la differenza, due protagonisti che non hanno bisogno di presentazioni e che attendiamo ad un riscatto nel 2022.
Con 10 vincitori differenti nelle 16 prove previste l’IndyCar 2021 è stata semplicemente imprevedibile con delle prove incerte dalla green alla chequered flag. Fino a metà campionato è stato difficile trovare un favorito per la conquista del titolo, un aspetto che ha regalato alla seguitissima categoria americana l’interesse di molti.
Palou vince dall’Europa diventando il primo spagnolo ad imporsi nella categoria che negli ultimi mesi è stata inserita tra le preferenze di molti giovani. Grosjean è l’esempio di come questa Indy possa permettere di iniziare una nuova carriera ad alto livello, un mondo speciale che ora spegne i motori dopo due mesi in cui le emozioni non sono mancate. Appuntamento al prossimo febbraio per un nuovo anno di azione in tutto il North America.
Foto: LaPresse