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Mondiali ciclismo 2021, Wout van Aert: “Alaphilippe il più forte, le mie gambe non erano buone”

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Era il più atteso, il favoritissimo, davanti al pubblico di casa. Invece è arrivata un’altra delusione per Wout van Aert in questi Mondiali di ciclismo in Belgio: nella prova in linea vinta da Julian Alaphilippe il corridore della Jumbo-Visma non è andato oltre l’undicesima posizione. 

Le sue impressioni a caldo, riportate da Spaziociclismo: “Penso che sia stato un percorso molto esigente, sempre corso a tutta, sin dall’inizio. Alla fine Alaphilippe è stato il più forte, ha attaccato più volte ed è stato impossibile seguirlo, è stato davvero il più forte. Con gli altri c’è stata molta marcatura, ma io non avevo le gambe per fare un grande finale. Per questo ho detto a Jasper che non stavo molto bene e speravo che lui riuscisse a prendere una medaglia. Ma ha concluso in quarta posizione, quindi per me è questa la delusione più grande”.

Prosegue: “Personalmente non ho grandi rimpianti, ma è chiaro che è un peccato. Sono umano, il ciclismo non è facile… Per me comunque oggi è stata una esperienza straordinaria. Con la squadra è stato fantastico partecipare a questi mondiali. Sono fiero della squadra e questa è la mia delusione, perché la squadra è stata presente, ma io non lo sono stato nel finale. Gli attacchi sono iniziati molto presto, sinceramente non mi aspettavo così presto. Sapevo sarebbe stata corsa dura per noi, ma non mi aspettavo così. Siamo comunque sempre stati in controllo e anche nel finale la situazione era buona, con tre uomini davanti visto che con me c’erano Remco e Jasper, ed era quello che speravamo, ma le mie gambe non erano abbastanza buone”.

Sulle sensazioni: “Ho iniziato a sentire che qualcosa non andava sullo Smeysberg, nell’altro circuito. Poi speravo poi che la situazione fosse abbastanza buona comunque, ma quando Alaphilippe ha iniziato ad attaccare nel penultimo giro ho visto che non riuscivo a seguire. A quel punto era anche dura lottare perché sapevo che non era più per la vittoria”.

Foto: Lapresse

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