MotoGP
MotoGP, Marco Melandri: “Bagnaia? Un bis che vale doppio. Dovizioso ancora indietro, Morbidelli deve avere pazienza…”
Siamo nella fase cruciale della stagione in MotoGP e, dopo il Gran Premio di Misano, gli spunti di interesse sono caduti a pioggia. Per fare un po’ il punto della situazione su quanto sta avvenendo nella classe regina in questo finale di 2021, e su quel che vedremo nel 2022, non c’è di meglio che interpellare un ex campione del mondo della classe 250 come Marco Melandri.
Il pilota ravennate, 22 volte vincitore nel Motomondiale, ed altrettante in Superbike, è intervenuto nella trasmissione su web-tv “Motors2u” su Sport2u in collaborazione con OA Sport. L’attuale commentatore tecnico di DAZN ha analizzato lo splendido successo di Francesco Bagnaia nel GP di San Marino. “Credo che per Pecco questa vittoria sia più importante della prima ad Aragon. Vincere è difficile, ma riconfermarsi lo è ancora di più. La prima l’ha portata a casa dopo un corpo a corpo contro un Marquez in forma; la seconda, l’ha vinta di testa, gestendola sin dal primo giro, fino alla fine”.
“Ora – prosegue – si vede che ha più feeling con la Desmosedici, peccato solo perchè ha impiegato qualche tempo di troppo a trovarlo. Come ha spiegato ormai a livello di assetto non c’è una virgola da sistemare e tutto fila a gonfie vele. Ma, nonostante ciò, Fabio Quartararo merita di diventare campione. Dovrebbe essere davvero sfortunato per non vincere il titolo a questo punto. Nel 2021 ha messo in mostra una crescita a livello tecnico e mentale davvero notevole”.
Da Misano il Circus si sposterà ad Austin, uno dei luoghi di caccia preferiti da Marc Marquez. La sua attuale condizione continua a fare discutere: “In questo momento non sta sicuramente bene e si vede, però tenacia e forza mentale non mancano mai. Ogni momento si nota come ragioni come se fosse il cannibale di prima. Ha commesso tanti errori, talvolta è stato presuntuoso, ma quando ha la chance ci prova sempre, ti regala emozioni ogni volta ed è davvero incredibile. Vi assicuro che, per la condizione che ha, sta facendo i miracoli e nemmeno lui sa se tornerà mai al 100%. Forse lo capiremo solo nel 2022. Tornando al presente, ora arriva ad Austin, una delle sue piste preferite, e cercherà di fare bene come accaduto al Sachsenring”.
Uno dei piloti più in rampa di lancio in queste ultime settimane è senza dubbio Enea Bastianini. Il romagnolo, dopo il sesto posto di Aragon ha stupito tutti con il podio di Misano. “Enea sta realizzando una crescita incredibile. All’inizio ha faticato un attimo, anche perchè lui di indole è sempre stato aggressivo in inserimento di curva ma, questo aspetto, non paga molto in MotoGP. A quel punto ha messo in atto un grande lavoro con la squadra e adesso se ne vedono i risultati. Se iniziasse a partire davanti in griglia sono convinto che, a breve, si potrebbe giocare anche le vittorie”.
Rimanendo in Romagna, inizio complicato, invece, per Andrea Dovizioso. “Non guidava da 10 mesi e ce lo potevamo aspettare un inizio non semplice, ma non così tanto se devo essere sincero. Per il momento lo sto vedendo poco a suo agio sulla Yamaha, troppo rigido e insicuro. Sembra davvero su una moto totalmente diversa dalla sua precedente. Pensavo, quindi, che potesse essere più veloce, dopotutto ha smesso solo a novembre, non anni fa… Sarà senza dubbio un percorso lungo per lui, ma se il buongiorno si vede dal mattino…”.
Un altro ritorno del weekend di Misano è stato quello di Franco Morbidelli. “Diciamo che, nel suo caso, l’effetto domino scatenato da Maverick Vinales è diventato un bel colpo di fortuna. Non sarà facile per lui tornare competitivo in tempi stretti perchè ha subito una operazione importante al ginocchio. Avrà bisogno di tempo e, giustamente, sta lavorando in ottica 2022 senza crearsi troppe aspettative o pressioni”.
A proposito di Maverick Vinales, come lo vedi in Aprilia? “L’inizio non è stato dei migliori. Aveva avuto modo di girare molto con la nuova moto sul tracciato romagnolo e, infatti, venerdì era partito alla grande. Poi, però, si è fermato li e non ha ripetuto nemmeno quei tempi. Non un buon segno, anzi. Significa che per arrivare a quel livello è facile, ma di li in avanti sarà durissima”.
Chiudiamo con il campione del mondo Joan Mir, e una Suzuki che non lo sta più assecondando come nel 2020. “Non penso che il successo dell’anno scorso sarà una parentesi. Quest’anno sicuramente il campanello d’allarme è suonato, ma lo spagnolo ha dimostrato di essere un campione, sempre veloce e consistente. La Suzuki non penso si sia seduta sugli allori, magari ha solo perso la strada. La rivedremo protagonista nel 2022”.
Foto: Lapresse