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Nuoto, Paralimpiadi Tokyo: altre sei medaglie per l’Italia. Simone Barlaam nel poker azzurro d’argenti

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4 argenti e 2 bronzi: il bilancio dell’Italia di Riccardo Vernole è questo. Continua a stupire la compagine del Bel Paese che nell’Aquatics Centre di Tokyo, sede delle gare paralimpiche del nuoto in piscina, ha portato il computo delle medaglie conquistate a 35, ovvero 11 ori, 15 argenti e 9 bronzi.

A dare il via alle danze è stato Antonio Fantin. Per l’atleta nostrano un argento nei 400 stile libero S6, dopo l’oro nei 100 stile libero di questa classe. 4’55″70 il crono dell’italiano, sorpreso dall’incedere del brasiliano Glock oro in 4’54″42. Il bronzo è andato al russo Viancheslav Lenskii (5’04″82). Nei 100 farfalla uomini S9 due gli italiani in Finale: Simone Barlaam e Federico Morlacchi. Ottima la prestazione di Barlaam, secondo in 59″43 alle spalle dell’inarrivabile australiano William Martin (57″19, record del mondo). La presenza dell’aussie ha creato non pochi malumori tra le fila azzurre, avendo delle caratteristiche più da S10. Per Morlacchi un quarto posto un po’ amaro in 1’00″75 a pochi decimi dal terzo posto del russo Alexander Skaliukh (1’00″54).

Terzo atto conclusivo con azzurri e terza medaglia firmata da Stefano Raimondi. Un nuovo argento per lui nella classe S10 dopo quello dei 100 farfalla e della staffetta 4×100 sl. Nuovamente il fuoriclasse ucraino Maksym Krypak a negargli l’oro con il nuovo primato del mondo di 57″19 davanti all’azzurro (59″36) e al francese Florent Marais (1’01″30). Quarto con rammarico Riccardo Menciotti (1’01″46). La quarta medaglia odierna per l’Italia è stata firmata da Francesco Bettella. Dopo aver conquistato il bronzo nei 100 dorso S1, il classe ’89 ha concesso il bis di bronzo nei 50 dorso S1 con il tempo di 1’14″87 alle spalle dell’israeliano Iyad Shalabi (1’11″79) e dell’ucraino Anton Kol (1’13″78).

Gli ultimi due podi in casa italiana sono arrivati grazie a Luigi Beggiato e ad Arjola Trimi. Beggiato, argento nella 4×50 stile libero mixed e nei 100 stile libero S4, ha ottenuto il bronzo nei 50 sl S4 preceduto dall’israeliano Ami Omer Dadaon (37″21, record paralimpico) e dal giapponese Takayuki Suzuki (37″70). Per l’azzurro 38″12 e un po’ di delusione per una partenza non perfetta che non l’ha agevolato nel proprio incedere. Non c’è delusione, invece, nel secondo posto di Trimi. La “tigre”, come abbiamo imparato a conoscerla tutti, ha ottenuto il secondo argento della sua esperienza paralimpica dopo quello della staffetta 4×50 mixed e i due ori nei 50 dorso e nei 100 stile libero S3. Impegnata nella Finale dei 50 stile libero S4, specialità che accorpava due classi (S3 e S4), l’azzurra non partiva di certo favorita per il differente grado di disabilità. Nonostante questo, Arjola è giunta seconda in 40″32, stabilendo anche il primato del mondo della sua categoria che già le apparteneva (41″15 il precedente). L’oro è andato all’australiana Rachael Watson (39″36, autrice del record paralimpico) davanti all’italiana e alla spagnola Marta Fernandez Infante (40″85).

Per quanto riguarda gli altri azzurri, Vincenzo Boni si è classificato settimo nei 50 stile libero S3, mentre Angela Procida ha ottenuto il quinto posto nei 50 dorso S2.

Credit: Bizzi/CIP

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