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Paolo Barelli sui risultati del nuoto alle Paralimpiadi: “Grandi risultati, ma medaglie non siano usate per nascondere i problemi”

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L’Italia del nuoto ha terminato la propria avventura alle Paralimpiadi e il computo finale è stato straordinario: 39 medaglie, di cui 11 ori, 16 argenti e 12 bronzi. Mai era stato raggiunto un risultato del genere di una selezione nella top-5 del medagliere di specialità.

La pratica in piscina si è confermata la miniera d’oro dell’intera spedizione paralimpica Paolo Barelli, presidente della FIN, ha voluto congratularsi con l’omologo FINP Roberto Valori e con l’intera formazione guidata dal DT Riccardo Vernole, sottolineando però aspetti importanti relativamente alla lettura dei risultati

Desidero esprimere i più sentiti complimenti alla FINP, ai suoi atleti, tecnici e dirigenti, per gli eccellenti risultati alle Paralimpiadi che tanto lustro e tanta attenzione hanno portato al mondo del nuoto e all’Italia. Noi pensiamo che inclusione, aggregazione ed emulazione siano fondamentali per la formazione e la crescita dei nuotatori, che siano giovani atleti o già affermati“, le prime parole di Barelli.

Siamo riusciti a permettere di nuotare agli atleti di interesse nazionale con una certa continuità e pianificando attività comuni che avvicinassero ulteriormente i due movimenti, già sinergici grazie a protocolli d’intesa aggiornati nel tempo. Abbiamo messo a disposizione degli amici paralimpici i centri federali dove si allenano campioni come Federica Pellegrini, Gregorio Patrinieri e Gabriele Detti“, ha sottolineato il presidente della FIN.

I risultati olimpici e paralimpici sono una positiva conseguenza, ma non devono nascondere o diventare una risposta strumentale da parte di chi intende coprire i problemi reali. Le piscine e le società che le gestiscono stanno vivendo una crisi economica e gestionale senza fine, molte sono fallite ed altre non riusciranno ad evitarlo senza adeguate misure di sostegno. Temo una ricaduta ulteriore in autunno. Lo sport ha dimostrato di essere ancora una volta più pronto delle istituzioni ad affrontare i problemi grazie alla passione dei dirigenti delle società che a spese proprie riescono ancora ad assicurare l’attività sportiva sostituendosi a scuola, università ed enti locali“, la precisazione della massima autorità della Federnuoto.

Foto: LaPresse

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