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Rugby Championship: l’Australia concede il bis, Sudafrica battuto

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Secondo successo dei Wallabies contro i Campioni del Mondo e vittoria meritata al termine di una sfida non facile, combattuta, ricca di errori, ma dove Quade Cooper e compagni trovano la forza per spezzare l’equilibrio nell’ultimo quarto.

Avvio nervoso, molti falli da entrambe le parti, ma è l’Australia a provare a fare il match. Alcune folate molto belle dei Wallabies mettono in difficoltà il Sudafrica, che si salva. Springboks che si affidano, invece, alla maul per mettere i padroni di casa in difficoltà e conquistare punizioni e metri. Al 13’ fallo stupido di Faf de Klerk, che con un vantaggio per l’Australia disturba il mediano avversario. Cartellino giallo per il numero 9 del Sudafrica e sulla seguente azione palla che arriva velocemente a Len Ikitau e prima meta del match e Wallabies avanti 5-0. Prova a reagire il Sudafrica, si aggrappa ancora alla maul e nonostante l’inferiorità numerica al 18’ va sulla piazzola e Handre Pollard trova i pali per il 5-3.

Ma i campioni del mondo non vanno oltre al pack e alla maul, mentre in difesa soffrono troppo la fisicità dei trequarti australiani. Così al 21’ ennesimo fallo del Sudafrica a un passo dalla meta, palla che si allarga velocemente ed è di nuovo Ikitau a schiacciare al largo per il 12-3, con Quade Cooper che trasforma. Copione che non cambia, con i Wallabies che danno più spettacolo e Springboks che si affidano esclusivamente agli uomini di mischia. E al 27’ Pollard torna sulla piazzola e accorcia sul 12-6. Subito dopo, però, palla trattenuta dagli ospiti e Cooper va sulla piazzola e fa tornare i suoi oltre break. Molti falli ora e alla mezz’ora è di nuovo il Sudafrica ad andare al calcio per il 15-9. Al 33’ rischia grossissimo Lachlan Swinton, con la terza linea che placca con spalla e testa. Il Tmo prima propende per il rosso diretto, poi cambia idea e per Swinton è solo giallo e Australia che chiude il primo tempo in inferiorità. Al 37’ è ancora l’indisciplina a muovere il tabellino, con Pollard che va sulla piazzola e 15-12. Soffre l’Australia in questo finale, ma con un’ultima difesa fantastica ruba palla al Sudafrica e va al riposo avanti di tre punti.

Il vantaggio numerico a inizio ripresa viene subito sfruttato dal Sudafrica che attacca veloce, de Klerk detta i tempi, ovale che arriva a Lukhanyo Am che schiaccia al largo per il vantaggio ospite sul 15-17. Australia troppo fallosa in questa fase del match, ma evita il tracollo e ritorna in attacco dopo dieci minuti di dominio sudafricano. E al 50’ altra follia sudafricana. Vincent Koch colpisce al volto Cooper, ma l’arbitro non lo punisce, tornando sul vantaggio e lo stesso Cooper riporta i suoi avanti di un punto dalla piazzola. Tanta confusione in campo, molti errori da entrambi i lati con le squadre che rischiano troppo palla in mano mentre si arriva all’ultimo quarto di gioco.

Al 61’, però, la fiammata che può rompere l’equilibrio. Palla che da ruck arriva al largo a Taniela Tupou. Il pilone scatta, fissa l’avversario e con uno spettacolare sottomano libera Marika Koroibete che vola e va a schiacciare per il 25-17 e Wallabies oltre break. E l’Australia dà spettacolo ora. Accelera, ruba palla, inventa e ancora una volta è Cooper a inventare un attacco lungo che, alla fine, porta ancora una volta l’ovale a Koroibete che schiaccia per la seconda volta in pochi minuti e fa scappare via l’Australia sul 30-17. Ora il Sudafrica ha 10 minuti per provare a ribaltare un match che si è messo malissimo negli ultimi minuti. Ma è Hooper questa volta a difendere benissimo, rubare l’ovale e spegnere le speranze dei campioni del mondo, che vedono il secondo ko consecutivo alle porte. Si aggrappa al pack il Sudafrica, ma passano inesorabilmente i minuti e, soprattutto, la difesa australiana non molla. E quando Jasper Wiese colpisce di spalla un avversario in ruck e prende il cartellino giallo il match è chiuso, così, vince l’Australia 30-17.

Foto: LaPresse

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