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Rugby
Rugby, verso il Sei Nazioni 2022: i possibili volti nuovi tra i convocati dell’Italia
È iniziata la nuova stagione di rugby in Europa e all’orizzonte inizia a intravedersi il Sei Nazioni 2022. L’Italia ha saltato i test match estivi, ha scelto Kieran Crowley come nuovo ct e a novembre affronterà All Blacks, Argentina e Uruguay per presentarsi al meglio al torneo continentale del prossimo febbraio. Il coach neozelandese si affiderà sicuramente al gruppo che da un paio d’anni è l’ossatura della nazionale, ma ci sono volti nuovi che potrebbero entrare in scena?
Molto dipenderà dallo spazio che i giovani riusciranno a ritagliarsi soprattutto nella Union Rugby Championship, ma guardando alle rose di Benetton e Zebre qualche nome interessante sicuramente c’è. Brucerà le tappe come ha fatto suo fratello Lorenzo Cannone, terza linea di grande qualità che ha esordito questo weekend con Treviso? Ha già un cap all’attivo, ma in seconda linea Riccardo Favretto ha i numeri per guadagnarsi molto più spazio anche in azzurro. Restando a Treviso, forse sarà ancora presto per l’esordio di Leonardo Marin all’apertura, con scelte come Garbisi e Allan che sono le più ovvie, mentre una chance potrebbe averla a numero 9 Luca Petrozzi, giocatore che da un anno convince a Treviso.
In terza linea ha colpito tutti all’esordio Manuel Zuliani, purtroppo uscito per infortunio, ma il giocatore classe 2000 ha già fatto capire di essere uno dei giovani su cui Kieran Crowley potrà puntare fin da novembre e sicuramente nel Sei Nazioni. Passando alle Zebre, e tornando in mediana, sta guadagnando minuti importanti Alessandro Fusco, anche se forse il 2022 è ancora troppo presto per lui per trovare spazio in azzurro. Ha già esordito in azzurro e potrebbe trovare più spazio Christian Stoian, seconda linea molto interessante e di qualità.
Se recupererà dall’infortunio potrebbe trovare spazio nella trequarti Enrico Lucchin, classe ’95, e con lui in prima linea Ion Neculai, uno dei migliori prospetti azzurri e su cui si punta molto forte per il futuro. Molti, invece, i giovani già visti in azzurro ma che potrebbero trovare ancora più spazio nei prossimi 12 mesi, come Trulla e Mori, mentre tra i nomi nuovi dovrebbe aver convinto Crowley a dargli una chance Pierre Bruno, l’ala più prolifica per le Zebre e che sicuramente ha le qualità tecniche per sfondare a livello internazionale.
Foto: Alessio Tarpini – LPS
djebel
29 Settembre 2021 at 15:56
Refuso: Argentina al posto dell’Australia.