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Tennis, Boris Becker critica Novak Djokovic: “Sbagliato andare alle Olimpiadi di Tokyo”
L’esito della Finale degli US Open 2021 dei singolare maschile di tennis ha portato a varie interpretazioni. La vittoria del russo Daniil Medvedev contro il n.1 del mondo Novak Djokovic è valsa il primo titolo Slam per il russo (n.2 ATP) e soprattutto ha impedito a Nole di completare il Grande Slam, non potendo superare Roger Federer e Rafael Nadal nella classifica dei Major vinti in carriera.
In questo momento i Big Three sono fermi a quota 20 vittorie in tornei di questa tipologia e per il campione nativo di Belgrado il sogno del Grande Slam citato rischia di essere definitivamente sfumato, per l’avanzare dell’età e nel contempo la crescita dei suoi avversari. Ad analizzare quanto accaduto nell’atto conclusivo di New York è stato chi Djokovic lo conosce piuttosto bene, ovvero l’ex campione tedesco Boris Becker, che ha avuto il piacere di allenare il balcanico in passato.
Nel podcast “The Yellow from the Ball” di Eurosport in Germania, Becker ha espresso con chiarezza il proprio pensiero: “Non avevo mai visto Novak piangere su un campo da tennis. Deve essere andato davvero oltre il limite emotivamente. Dal successo a Wimbledon ogni giorno si è chiesto se avrebbe vinto il Grande Slam“, le parole di Becker, che ha aggiunto: “Non so se abbia messo il Golden Slam nel mirino solo dopo il successo di Wimbledon. In origine non aveva previsto di andare a Tokyo per riposarsi e giocare al meglio la stagione sul cemento e gli US Open. Ha appesantito il suo calendario. E’ orgoglioso del suo Paese e voleva rappresentarlo, senza dubbio, ma è un essere umano, non un robot. Non può vincere sempre tutto, sopportare la pressione ed essere in forma. Penso che si sia esaurito lì, forse era tutto un po’ troppo anche per uno come lui“.
Secondo l’ex tennista teutonico vi è stato un errore di programmazione, sottolineando comunque come e quanto l’atto conclusivo abbia fatto emergere il lato umano del serbo: “Non è accettabile che Novak sia sempre il cattivo e Roger e Rafa siano sempre i buoni, è ingiusto. Spero che queste due settimane a New York, la finale, il discorso dopo la sconfitta e la reazione del pubblico newyorkese lo facciano finalmente vedere sotto una luce diversa. Ha pubblicamente difeso Tsitsipas dopo la semifinale contro Zverev, spesso difende gli altri giocatori. Ha un lato umano. Spero per lui e per la sua famiglia che finalmente sia meglio di quanto non sia stato fatto fino ad ora“.
Foto: LaPresse