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US Open 2021, il prossimo avversario di Jannik Sinner ed i precedenti con Alexander Zverev
Jannik Sinner contro Alexander Zverev. Così doveva essere, così è: va in scena l’ottavo di finale previsto, forse il più atteso tra quelli in scena a Flushing Meadows alla luce del completamento del tabellone a questo punto degli US Open. Si tratta di uno snodo importante per entrambi: il tedesco ha bisogno di difendere i punti della finale, l’azzurro può tentare un ulteriore decollo in classifica e prendere seriamente in mano le chance di ATP Finals, approfittando delle sconfitte dei suoi rivali diretti per la questione Torino.
Si dice Sinner-Zverev, si pensa subito al confronto che ha spiegato al mondo chi sia l’altoatesino: a 19 anni, e con un’edizione del Roland Garros spostata a settembre, gli ottavi dello Slam parigino videro Jannik dare spettacolo, costringere Zverev sostanzialmente sempre sulla difensiva e poi batterlo in quattro set. Il tedesco si rifugiò poi dietro una serie di scuse legate a un suo stato febbrile, cosa che generò un ulteriore vespaio di polemiche perché gli organizzatori di noie Covid non ne volevano, dato che in quel momento a Parigi i contagi erano galoppanti e si era deciso praticamente all’ultimo per le porte (quasi) chiuse.
Di precedente, in verità, ne esiste anche un altro, giocato a Colonia e vinto da Zverev per 7-6(3) 6-3: si trattava di uno dei due tornei indoor con licenza annuale giocati per riuscire a coprire vari buchi creati da eventi che nel 2020 non si sono potuti giocare per le conseguenze della pandemia di Covid-19. Il nativo di Amburgo vinse poi in finale travolgendo l’argentino Diego Schwartzman.
Gli US Open dei due sono stati differenti: per Zverev una marcia trionfale nei primi due turni con l’americano Sam Querrey e lo spagnolo Albert Ramos-Vinolas, mentre qualche problema in più è arrivato al terzo turno con Jack Sock: il redivivo ventottenne di Charlotte è stato il primo a togliere un set al numero 4 del seeding. Diversamente, Sinner ha perso un parziale in ogni confronto, ma è cresciuto strada facendo prima mentalmente e poi anche nel gioco, come conseguenza naturale. Non parte favorito, ma senz’altro il periodo peggiore lo ha già messo alle spalle. Davanti, per entrambi, una prospettiva che, se non è imperdibile, è quantomeno da sfruttare: uno tra l’americano Reilly Opelka e il sudafricano Lloyd Harris sulla strada che potrebbe portare a Novak Djokovic, Matteo Berrettini permettendo.
Foto: LaPresse