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US Open, Lorenzo Sonego: brutto colpo per la classifica Race ATP. Il rendimento negli Slam è un problema

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Delle sei sconfitte vissute nella seconda giornata dal contingente maschile del tennis italiano agli US Open, una è quella che fa senz’altro più male: quella di Lorenzo Sonego. Per il torinese arriva la sorpresa al contrario, quella del tedesco Oscar Otte, giocatore mai semplice da affrontare negli esordi Slam (lo sa bene un suo connazionale, Alexander Zverev).

Un confronto, questo, in cui Sonego ha avuto tantissime occasioni: avanti 5-2 nel secondo set ha perso cinque giochi di fila, poi si è trovato subito in vantaggio di un break nel terzo parziale, perdendolo a metà dell’opera, e infine, nel quarto, aveva strappato per due volte di fila il servizio a Otte e si era portato sul 4-0. Tutte situazioni favorevoli non sfruttate, in un tabellone che di buone soddisfazioni almeno fino al terzo turno ne avrebbe potute dare.

Con questa sconfitta inattesa per il torinese vanno con ogni probabilità via le residue speranze di giocare le ATP Finals, anche se nella Race era comunque parecchio lontano (ci volevano oltre mille punti per andare a prendere il polacco Hubert Hurkacz, attualmente ultimo dei qualificati in virtù della fine del 2021 di Rafael Nadal, e almeno 500 per svolgere almeno il ruolo di prima riserva, attualmente in mano al russo Aslan Karatsev, che si trova dietro a Jannik Sinner (virtualmente nono, sempre in virtù dell’assenza del mancino di Manacor attualmente settimo).

Paradossalmente, questa sconfitta non è neanche un danno eccessivo per la graduatoria ATP più nota, quella in cui Sonego è ad oggi 23°: i principali candidati a superarlo sono Karatsev e il britannico Daniel Evans, ma oltre a loro sembra difficile vedere altri in odor di sorpasso perché ben lontani. Il problema, però, appare un altro.

Fino a questo momento, il torinese non è mai riuscito a dare reale continuità agli ottimi risultati sul circuito ATP quando si tratta di Slam. Il ruolino di marcia di quest’anno parla di secondo turno ad Australian Open, primo turno al Roland Garros, di ottavi a Wimbledon (persi contro Federer, ma arrivati, questi sì, dopo un bel percorso) e, appunto, primo turno a New York. Nelle tre occasioni di sconfitta prematura sono stati nomi e circostanze a generare il pensiero sulla possibilità di andare avanti. A Melbourne Sonego ha ceduto a Feliciano Lopez, uno di grandissima esperienza e mano, dopo cinque set in cui non ha saputo concretizzare un importante vantaggio, finendo nella ragnatela del suo avversario. A Parigi il sudafricano Lloyd Harris ha giocato una gran partita, e gliene va dato atto.

Al numero 3 d’Italia resta ora da trovare un buon finale di stagione, con il quale possa riuscire a difendere al meglio i 310 punti della finale di Vienna del 2020. Obiettivo più che raggiungibile, così come quello di rimanere nella zona vicina ai primi 20, già un traguardo di rilievo per lui, che ha già in programma di ripartire senza esitazioni: lo aspetta il 250 di Metz.

Foto: LaPresse

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