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US Open, Novak Djokovic: “Non ero al mio livello solito. Vincere uno Slam sarà sempre più difficile”
Novak Djokovic ha visto sfumare il suo grande sogno. Il serbo (n.1 del mondo) è stato sconfitto per 6-4 6-4 6-4 nella Finale degli US Open 2021 dal russo Daniil Medvedev (n.2 del ranking) e non è riuscito a realizzare il Grande Slam, ovvero vincere nello stesso anno i quattro Major del tennis.
E così, dopo aver perso a Tokyo l’occasione di realizzare il Golden Slam, Nole ha dovuto rinunciare a questo grande obiettivo, non aggiornando ovviamente neanche il computo dei tornei di questa tipologia vinti (20) e fallendo la chance di superare Roger Federer e Rafa Nadal in questa graduatoria.
Djokovic ha pagato caramente la tensione del match e nello stesso tempo le fatiche dei turni precedenti. Ne è venuta fuori una prestazione opaca e bravissimo Medvedev ad approfittarne dominando letteralmente nello scambio da fondo e giocando a tratti un tennis impeccabile. Per Daniil si tratta del primo Slam in carriera, ma la sensazione è che sia solo il primo di una lunga serie per le qualità messe in mostra nei tornei sul cemento.
“Una parte di me è chiaramente molto triste per la sconfitta, a un passo da un traguardo così speciale. Ma quello che mi ha regalato la gente, questo supporto straordinario, è stato meraviglioso e inaspettato. È qualcosa che mi ha riempito il cuore di gioia e mi ha portato alle lacrime, qualcosa che non dimenticherò mai“, le prime considerazioni di Nole in conferenza stampa, riferendosi al supporto del pubblico.
“Daniil ha giocato bene, in fiducia e solido, ma io onestamente ero sotto al mio livello in ogni colpo, non mi muovevo bene, non ero io. Era uno di quei giorni in cui proprio non funziona niente… Detto questo, Medvedev ha meritato di vincere, è stato nettamente il migliore. Forse c’è stato un momento all’inizio del secondo set in cui la partita sarebbe potuta cambiare, qualche punto qui e là, e magari col supporto del pubblico avrei potuto cercare la rimonta. È lo sport, a volte va bene, a volte no“, ha aggiunto il balcanico che ha anche precisato: “La nuova generazione in realtà è già da tempo installata al vertice, non c’è nulla di sorprendente. Ovviamente continuerò a cercare di vincere degli Slam, di giocare per il mio Paese, ma non c’è dubbio che si faccia sempre più difficile, vista la concorrenza. Sono in tanti che possono prendere il nostro posto al vertice, tanti che possono vincere i Major, e penso che tutti loro abbiano qualcosa di speciale, il gioco o il carattere o la mentalità. Abbiamo preparato un buon futuro per il tennis e il circuito sarà in buone mani anche quando la mia generazione sarà fuori dai giochi. Questa è la cosa che più conta“.
E quindi analizzando quanto è accaduto e cosa potrà accadere, Djokovic ha dichiarato: “Gli ultimi mesi sono stati duri da gestire, mi hanno richiesto un grande dispendio di energie. Alla fine del match ero quasi sollevato, per aver chiuso questo percorso, oltre che ovviamente dispiaciuto per la sconfitta. Il tennis ti insegna che c’è sempre una prossima sfida da preparare, devi lasciarti alle spalle in fretta le delusioni. Dunque fino a che avrò motivazioni, proverò ancora e ancora, perché amo questo sport e so di poter imparare una lezione da ogni sconfitta”.
Foto: LaPresse