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Volley, le guerriere di Belgrado! Italia campione d’Europa, Serbia in lacrime a casa sua! Egonu e Sylla tigri memorabili

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L’Italia ha compiuto un’impresa clamorosamente surreale, ha gettato il cuore oltre un ostacolo che appariva insormontabile, ha abbattuto un muro titanico con una spallata gigantesca, ha zittito 20.565 scalmanati tifosi che hanno gremito la Stark Arena di Belgrado. Ha travolto la Serbia a casa sua. Ha ammattito le Campionesse del Mondo. Ha impartito una lezione di pallavolo a quella che fino a poche ore fa era la nostra bestia nera, ha sfatato il tabù, ha cancellato il fantasma, si è liberata di mille catene. Semplicemente: l’Italia si è laureata CAMPIONESSA D’EUROPA. La nostra Nazionale ha vinto gli Europei di volley femminile, lo ha fatto sconfiggendo la Serbia per 3-1 (24-26; 25-22; 25-19; 25-11) dopo 104 minuti di autentica battaglia: a casa loro, nella loro tana, proprio come aveva osato la Nazionale di basket maschile nel preolimpico giusto un paio di mesi fa.

L’Italia si siede sul trono continentale per la terza volta nella sua storia dopo i sigilli del 2007 (anche in quella occasione si ebbe la meglio sulle slave) e del 2009, vincendo in rimonta la quinta finale europea (perse quelle del 2001 e del 2005). Le ragazze del CT Davide Mazzanti si sono inventate un’autentica magia dopo che la Serbia ci aveva fatto piangere nella finale dei Mondiali 2018, nella semifinale degli Europei 2019 (conclusi col bronzo) e ai quarti di finale delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Giusto un mese fa il sestetto di coach Zoran Terzic era sembrato di un altro pianeta (poi concluse al terzo posto la cavalcata a cinque cerchi), oggi la storia si è ribaltata e questo gruppo ha trovato la sua consacrazione, a dimostrare che la caratura tecnica e il carisma agonistico di questa formazione sono davvero superlativi.

Soltanto sognando, osando, credendoci su ogni singolo pallone si poteva sperare di avere la meglio contro un’autentica corazzata. Le azzurre lo hanno fatto, confezionando una prestazione tecnica superlativa e chiudendo la competizione da imbattute (nove vittorie, appena quattro set lasciati per strada e senza mai andare al tie-break). A impressionare sono stati ancora una volta il meccanismo muro-difesa e la ricezione, che era stata il tallone d’Achille ai Giochi e che invece si è rivelata un’arma segreta nelle ultime due settimane. A tramortire definitivamente la Serbia è stato poi un attacco dinamitardo e variegato, a fronte di un servizio non performante come in altre occasioni ma efficace quando serviva.

L’Italia è riuscita a inscenare la partita perfetta, quella studiata a tavolino: imbrigliare la fuoriclasse Tijana Boskovic, giocare in pressione su di lei, arginandolo a muro e contenendola in difesa. L’opposto non è riuscita a smarcarsi, come invece aveva fatto in semifinale contro la Turchia, e non è mai decollata, perdendo lo scontro diretto contro Paola Egonu in quella che è l’eterna sfida per la palma di migliore giocatrice del Pianeta. La regista Maja Ognjenovic non si è mai fidata abbastanza delle sue schiacciatrici, il gioco al centro ha fatto sì male alle nostre portacolori ma non abbastanza e così la nostra Nazionale fa festa in una serata semplicemente magica e già consegnata di diritto alla storia della pallavolo italiana.

Il primo set è stato perso in volata a causa di un paio di sbavature nel finale, ma l’Italia ha capito di potercela fare e nel secondo parziale ha tenuto botta risalendo dal 20-22 con una grinta incredibile. Il capolavoro è stato firmato nella terza frazione: sotto 3-8 sembrava tutto apparecchiato per le Campionesse del Mondo e invece le ragazze di Mazzanti non demordono e ribaltano il confronto con dei colpi tecnici surreali. Le Campionesse d’Europa, che falliscono l’assalto al terzo titolo consecutivo, sbarellano totalmente, perdono la trebisonda e c’è sola una squadra in campo nel quarto set: l’Italia domina, chiude i conti 11 e conquista il trofeo.

Paola Egonu è stata la mattatrice con 29 punti all’attivo (53% in attacco, 4 aces), spettacolare la prestazione del capitano Miriam Sylla (20 punti, 2 aces, 3 muri, 54% in fase offensivo: suo il punto della vittoria). Le registe Alessia Orro e Ofelia Malinov sono state bravissime a gestire tutto il fronte d’attacco, imbeccando anche la solida schiacciatrice Elena Pietrini (13 punti, 44%). La centrale Anna Danesi ha ruggito da indemoniata sottorete con 6 muri all’attivo (8 punti complessivi), affiancata da Cristina Chirichella (5) e dal libero Monica De Gennaro, maestoso baluardo di una squadra da brividi. La stella Tijana Boskovic si ferma a 20 punti (40% in attacco), doppia cifra per le centrali Mina Popovic (13) e Milena Rasic (12), steccano completamente i martelli Bojana Milenkovic (4) e Katarina Lazovic (2).

LA CRONACA DELLA PARTITA

Sylla mura Boskovic in apertura di partita, ma Egonu commette un paio di errori e Chirichella viene stampata da Popovic (2-4). Le azzurre non demordono e rientrano prontamente con un vincente di Pietrini e un diagonale di Egonu (6-6), poi inizia un serrato testa a testa fino al pallonetto di Egonu (9-9). L’opposto si esalta con un ace e Pietrini timbra la pipe del brak (12-12), ma le serbe infilano un micidiale parziale di 5-0 lanciate da Boskovic e Milenkovic (12-15). Un pizzico di fortuna sorride all’Italia visto che Sylla mette a segno due aces consecutivi con l’aiuto del nastro e le azzurre si portano in vantaggio (16-15). Boskovic, Lazovic e Popovic sfidano a viso aperto le nostre attaccanti (20-20), poi Egonu commette due errori sanguinosi: subisce un muro da Lazovic e poi attacca malamente in palleggio (20-22). L’opposto si riscatta con due diagonali (22-23), Sylla con mani-fuori e pipe annulla due set-point (24-24). La nostra Nazionale ci crede, ma Rasic è impeccabile in primo tempo e Boskovic chiude in contattacco (pestando la linea dei tre metri, fallo non visto dall’arbitro).

L’Italia inizia a spron battuto il secondo set: primo tempo di Danesi, doppio mani-fuori e parallela di Sylla per il 4-1. La Serbia resta comunque a contatto con i colpi di Boskovic, Rasic e Lazovic che replicano a Pietrini (7-7). I diagonali di Pietrini ed Egonu fanno male, al festival del colpo si unisce anche Sylla e poi Pietrini stampa una grande pipe per il 13-11. Le due squadre sono un po’ troppo fallose al servizio, è un testa a testa rovente in cui l’Italia riesce comunque a tenere il break (15-13). Boskovic ruggisce in diagonale e Pietrini sbaglia il pallonetto successivo (15-15), poi Boskovic diventa immarcabile (18-18). Pietrini viene murata, Boskovic stampa il diagonale ed Egonu sbaglia nettamente l’attacco. Le azzurre vanno sotto 20-22 e il copione sembra essere già scritto, invece la nostra Nazionale ha una reazione da brividi: Popovic sbaglia l’appoggio, Pietrini contrattacca dopo la superba difesa di Sylla su Boskovic, la fuoriclasse serba sbaglia un altro attacco e poi Lazovic non trova il mani-fuori (per fortuna che esiste la moviola…). L’Italia si issa sul 24-22 e Danesi stampa Boskovic per il pareggio.

L’Italia inizia la terza frazione in maniera disastrosa: errore in battuta e invasione di Orro, ace di Popovic, primo tempo e muro di Rasic. La Serbia vola sul 5-1, mentre le azzurre sono in grandissima difficoltà in ogni fondamentale. Le Campionesse del Mondo scappano sul +5 quando Egonu sbaglia un diagonale (8-3) e sembra poter gestire in grandissima disinvoltura, ma Lazovic sbaglia un servizio e Milenkovic stecca la parallela. La nostra Nazionale recupera un break (9-11), poi Danesi stampa Popovic e Sylla mura Boskovic per un surreale pareggio a quota 12. L’Italia alza l’asticella al servizio con gli ace di Pietrini e Danesi (15-13), poi Egonu è cosmica in parallela, Boskovic sparacchia un pallonetto a mezza altezza e Chirichella inchioda Busa per un vertiginoso 18-14. C’è solo una squadra in campo ed è l’Italia, mentre la Serbia è in totale confusione e sbaglia qualsiasi colpo. La Stark Arena si ammutolisce quando la subentrata Malinov vince un contrasto a rete (21-17), poi Boskovic sbaglia in parallela (23-17) e l’Italia va a chiudere con due spettacolari vincenti di Pietrini e Sylla.

Il quarto set è una lezione di pallavolo: Danesi mura Boskovic, fiondata di Egonu, quattro muri di una mastodontica Sylla, pipe di Pietrini e colpo di prima intenzione di Sylla per il +6 (8-2). Poi sale in cattedra Paola Egonu con un vincente seguita dai muri di Danesi. Sul 15-7 cala il sipario, la ciliegina sulla torta viene messa da Paola Egonu che firma tre aces consecutivi per il 21-8. Non c’è più storia, chiude Sylla da vera capitana per l’apoteosi totale.

Foto: CEV

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