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WTA Portorose 2021: Jasmine Paolini sfida Alison Riske per la prima gioia sul circuito maggiore

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Che Jasmine Paolini fosse in un buon momento della propria carriera lo si era già capito agli US Open: riuscire a tenere degnamente testa a Victoria Azarenka, costringendo la bielorussa al tie-break nel secondo set, non è cosa da poco, considerando anche che si parla di colei che era chiamata a difendere la finale dell’anno precedente.

Stavolta, però, la giocatrice di Lucca è riuscita a piazzare un altro bel tassello della propria crescita costante: la finale in un WTA 250. A Portorose la toscana sfiderà l’americana Alison Riske, e lo farà con la consapevolezza di non avere paura, visto com’è riuscita a disinnescare una dopo l’altra tre teste di serie nei quattro incontri precedenti. L’ucraina Dayana Yastremska, la rumena Sorana Cirstea e la kazaka Yulia Putintseva sono tutte cadute di fronte alla solidità dell’italiana, in grado di tenere duro in qualche caso, di reagire di forza in qualche altro, senz’altro di non offrire mai sensazioni di comodità dall’altra parte della rete.

Riske, però, è forse a una delle ultime occasioni per poter acciuffare il terzo titolo a livello WTA, dopo quelli di Tianjin nel 2014 e di ‘s-Hertogenbosch nel 2019. Sono però molte di più le finali perse, ben sei. Il lato curioso è che le ha raggiunte spesso e volentieri in Cina, nello swing asiatico oppure nell’inizio di stagione verso gli Australian Open. Quest’anno era entrata in un’autentica spirale negativa: mai più di una vittoria in qualsiasi torneo prima di Portorose, e in generale era da Melbourne 2020 che non riusciva più a mettere in fila una serie di successi consecutivi.

Ne consegue che questa diventa una finale importante per tutte e due le giocatrici, per motivi molto diversi tra di loro. Potrebbe risultare anche un incontro nel quale ad avere maggiori necessità di vittoria è Riske, in virtù di un’inversione di tendenza a livello psicologico ancor più che tennistico; per Paolini, invece, sarebbe semplicemente un tassello in più. E non rappresenterebbe, la sconfitta, un grande dramma: dopo aver costruito una buona classifica con le due finali a livello 125 (una delle quali, a Bol, l’ha di fatto spedita dritta alle Olimpiadi), ora c’è la possibilità di salire ancora ed evitare tanti tabelloni di qualificazione. Il tutto, naturalmente, di pari passo con la crescita del gioco, che è dato ancora più importante di quei due numeri che le stanno di fianco sul sito della WTA.

Foto: LiveMedia/DPPI/Rob Prange – LivePhotoSport.it

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