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America’s Cup, Burling e Tuke si lamentano di New Zealand: “Vorremmo chiarezza”. I Kiwi perdono il timoniere?

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L’immobilismo di Team New Zealand sta generando parecchio nervosismo anche tra gli uomini protagonisti dei recenti trionfi dei Kiwi. Peter Burling e Blair Tuke, rispettivamente timoniere e flight controller nelle trionfali America’s Cup 2017 e 2021, hanno comunicato che stanno aspettando dei chiarimenti riguardo alla difesa della Vecchia Brocca prima di siglare un contratto con il sodalizio guidato dal CEO Grant Dalton.

La coppia, reduce dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 (argento tra i 49er) e dal SailGP (dove sta riscontrando alcune difficoltà), ne ha parlato in un comunicato: “L’anno è stato impegnativo. Sosteniamo gli sforzi del management di Team New Zealand per garantire una difesa di successo della Coppa America, ma vorremmo chiarezza sui fondamenti dell’evento prima di impegnarci. Siamo in rapporto costante con tutto il team e la nostra conversazione è continua“.

A guardare bene non è un messaggio positivo da parte dei due fuoriclasse. Vero che sostengono Team New Zealand, ma la totale incertezza che ruota attorno alla competizione sportiva più antica del mondo li sta un po’ destabilizzando. Peter Burling e Blair Tuke vorrebbero sapere dove e quando si disputerà la competizione, per il momento si naviga in alto mare e le incognite sono molteplici.

Cork (Irlanda), Jeddah (Arabia Saudita), Barcellona/Valencia (Spagna) e una difficile permanenza ad Auckland (Nuova Zelanda): queste sono le opzioni sul tavolo per quanto concerne la sede della prossima America’s Cup. Quando? Si parla del 2024, ma non sono da escludere anticipi o posticipi di un anno. Team New Zealand ha il diritto di decidere, ma per il momento tutto tace e la scadenza del 17 settembre non è stata rispettata. I Kiwi rischiano davvero di perdere il timoniere e il flight controller degli ultimi trionfi?

Foto: Lapresse

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