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Atletica, l’età dell’oro dello sprint italiano. Jacobs e Tortu il presente, ma scalpitano Patta, Polanco e non solo…

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Che questa sia una delle età dell’oro dello sprint italiano ormai è fuori di dubbio ma la domanda che sorge in questa fase di grande euforia e di parziale attesa per la prossima stagione, è se questa età possa durare a lungo o si rivelerà solo un picco momentaneo. L’impressione che le basi siano gettate per vedere l’Italia ancora per un bel po’ di tempo protagonista nelle gare veloci e che il divertimento possa proseguire.

Marcell Jacobs è all’apice della sua carriera e finché lui terrà gli standard di Tokyo sarà il punto di riferimento del settore in Italia e il punto di forza di una staffetta veloce che potrà ancora dire la sua dopo l’oro in Giappone. Il rivale e compagno di Marcell Jacobs è Filippo Tortu, campione di tutto a livello giovanile e sbocciato anche a livello assoluto: primo uomo italiano a scendere sotto i 10″ nei 100, unico uomo di pelle bianca a disputare la finale dei 100 ai Mondiali di Doha (32 anni dopo Pierfrancesco Pavoni a Roma), uno sguardo ammiccante verso i 200 che potrebbero vederlo protagonista nei prossimi anni. Non abbandonerà affatto i 100 e continuerà ad essere un riferimento per la staffetta.

Tra le star della velocità azzurra va inserito anche Fausto Desalu, che nelle ultime due stagioni si è reso protagonista di prestazioni di alto profilo come la vittoria per due volte in Diamond League sui 200, la prima a Bruxelles un anno fa. Prestazioni che lo hanno fatto crescere anche mentalmente e gli hanno permesso di salire sul tetto del mondo a Tokyo con la staffetta 4×100. Alle spalle delle stelle azzurre c’è un sottobosco di velociti che in stagione hanno saputo migliorarsi, toccando tempi per i quali poco tempo fa si sarebbe gridato al miracolo.

Uno di questi ha già una medaglia olimpica al collo ed è Lorenzo Patta, che a Tokyo era al lancio e a Parigi, magari, vorrebbe essere in gara anche sui 100 metri. E’ un atleta caparbio e dunque c’è da aspettarsi un ulteriore crescita. I nomi nuovi non mancano e uno su tutti infiamma gli appassionati, quello del naturalizzato Wanderson Polanco che ha corso, giovanissimo, 10″23 qualche giorno fa.

Non basta perché sono ben otto gli sprinter azzurri ad essere scesi sotto i 10″30 nei 100:  Jacobs 9.80, Tortu 10.10, Patta 10.13, Polanco 10.21, Randazzo 10.23, Melluzzo 10.25, Cassano 10.28, Moro 10.29. Considerato che il massimo di atleti sotto i 10″30 nella stessa stagione era di cinque, il materiale su cui lavorare duramente non manca di certo.

Foto Lapresse

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