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Atletica, Marcell Jacobs e un doppio obiettivo mondiale nel 2022
La salute innanzitutto e poi due obiettivi mondiali niente male. Marcell Jacobs vuole un 2022 da protagonista, sia all’aperto che al coperto e, se il fisico lo sosterrà, avrà tempo e modo di essere ancora una volta tra i migliori sprinter del globo. Due gli appuntamenti mondiali, il primo alla Stark Arena di Belgrado dal 18 al 20 marzo con i Mondiali indoor, il secondo a luglio, ad Eugene, nella tana dei velocisti statunitensi, con i Mondiali all’aperto e infine ad agosto, per non farsi mancare nulla, all’Olympiastadion di Monaco per gli Europei all’aperto.
Un vero e proprio tour de force che però non preoccupa il campione olimpico, che è abituato a gareggiare spesso e che, lo ricordiamo, è anche campione europeo in carica indoor sui 60 metri. Marcell Jacobs ama le gare al coperto e i 60 metri, di cui è detentore del record italiano, e vorrebbe puntare al suo primo titolo iridato a Belgrado. L’azzurro arriverà piuttosto fresco all’appuntamento in Serbia: l’ultima sua gara è stata la staffetta di Tokyo e poi più nulla, anche a causa di un problemino fisico fastidioso che avrebbe reso rischiosa qualsiasi “scorribanda” post-olimpica e lo ha consigliato di rinunciare anche ad ingaggi piuttosto consistenti che sarebbero potuti sfociare in figuracce o, peggio, in infortuni.
Jacobs cercherà di preparare in modo meticoloso il primo appuntamento della stagione, per poi proseguire fino a Eguene prima e, magari, a Monaco poi dove l’Italia potrebbe fare incetta di medaglie nella velocità con una squadra fortissima e nutritissima, dai 100 ai 200 alla staffetta 4×100. Difficile, al momento, prevedere quali potranno essere gli avversari di Jacobs nella corsa al titolo iridato indoor: ancora molti specialisti non hanno sciolto i nodi della preparazione in vista della prossima stagione e bisognerà capire chi si dedicherà all’attività al coperto.
Marcell Jacobs proverà ad essere l’ottavo sprinter della storia (su undici volte) a regalarsi il bis Olimpiadi-Mondiali: non sarà semplice perché il campione azzurro dovrà fronteggiare a Eugene il prossimo anno il desiderio di riscatto della batteria dei velocisti statunitensi che sono usciti con le ossa rotte, probabilmente per un errore nella programmazione della preparazione, dall’annata olimpica. Christian Coleman, il grande escluso dell’Olimpiade giapponese, campione del mondo in carica, Fred Kerley, argento a Tokyo, Trayvon Bromell che ha addirittura fallito l’appuntamento con la finale olimpica giocano in casa e non regaleranno nulla all’italiano che ha scombinato i loro piani nella gara più importante.
Jacobs non potrà più recitare il ruolo di outsider, avrà tutti gli occhi puntati addosso ma ha dimostrato a Tokyo di saper gestire al meglio la pressione e ovviamente molto del suo rendimento dipenderà dalla preparazione della prossima stagione: l’azzurro, se a posto fisicamente, se la può giocare con tutti e può puntare al bis già riuscito ai suoi grandi predecessori. Nella storia c’è già, ampiamente: in quel caso potrebbe davvero entrare nella leggenda dello sport italiano. La statistica è dalla sua parte.
Foto Lapresse