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ATP Vienna, il servizio di Jannik Sinner: da punto debole a risorsa letale! 10 ace contro Ruud: la novità funziona!
Strepitosa prova di forza di Jannik Sinner all’ATP 500 di Vienna. L’altoatesino (testa di serie numero 7) ha distrutto in due set il norvegese Casper Ruud (testa di serie numero 11) con il punteggio di 7-5 6-1. Un successo che permette all’italiano di conquistare l’ottavo posto nella race 2021 e di diventare anche il quinto azzurro di sempre ad entrare in Top 10 ATP.
Anche oggi, la prova del nostro portacolori è stata davvero sensazionale, e, come succede da ormai qualche settimana, il servizio è stato finalmente un punto di forza del tennis del classe 2001. Le statistiche odierne infatti dicono addirittura 10 ace, con il 68% di prime in campo e un ottimo 76% di punti vinti con la prima. Se vogliamo poi ampliare il raggio d’azione, tra le ultime prestazioni al servizio dell’italiano spiccano ad esempio il clamoroso 93% di punti conquistati con la prima nella sfida con lo statunitense Reilly Opelka (nel primo turno qui a Vienna) e l’altrettanto sorprendente 91% di punti ottenuti con la prima nel match contro l’argentino Diego Schwartzman (nella finale di Anversa di settimana scorsa).
Questo cambiamento di rotta con la battuta, deriva soprattutto dall’evoluzione del suo servizio avvenuto quest’estate in seguito alla deludente sconfitta al primo turno di Wimbledon. Infatti, come rivelato qualche tempo fa dallo stesso Sinner, il lancio della pallina è cambiato (è più alto rispetto al passato) e il suo schema durante il servizio è passato dal movimento con il piede destro che si unisce al sinistro (“pin point serve” o “foot up serve”) a quello nel quale i piedi rimangono distanti durante tutto il movimento (“platform serve” o “foot back serve”). Una decisione opposta a quella di un paio di anni fa (quando l’azzurro passò dal foot back al foot up) ma che, a distanza di pochi mesi, ha già dato pienamente ragione al ragazzo altoatesino.
Ora non resta che migliorare ancor di più questo fondamentale per poter puntare davvero ad entrare nell’Olimpo di questo sport. La strada è sicuramente quella giusta e l’obbligo è dunque quello di non fermarsi qui. Nel frattempo, l‘Italia intera si gode appieno questo fenomeno tricolore con una grande consapevolezza: il futuro azzurro è in buonissime mani.
Foto: LaPresse