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ATP Vienna, Jannik Sinner cade nella trappola di uno scorretto Tiafoe ed esce in semifinale

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Incredibile sconfitta per Jannik Sinner nella semifinale di Vienna. Sarà l’americano Frances Tiafoe a giocarsi la finale del torneo austriaco contro Alexander Zverev, in un match scritto da uno sceneggiatore di Hollywood. Perché l’azzurro è praticamente un rullo compressore per più di un’ora, ma si inceppa al momento di servire per la partita contro un avversario che ha ritrovato energie grazie al pubblico, un po’ come fece Gael Monfils agli US Open; stavolta però non c’è un quinto set a tirarlo fuori dalla frustrazione e il ragazzo di Sesto Pusteria cade con il punteggio di 3-6 7-5 6-2.

Tiafoe ha il merito nei primi giochi di riuscire a non mettere in ritmo Sinner, rendendo equilibrato lo scontro. Ma la risposta dell’azzurro è di altissimo livello da settimane: nel quinto gioco riesce a volgere dalla sua parte la frazione con tre vincenti in fila sul servizio dello statunitense. L’azzurro mette le marce alte e trova gli angoli a cui sta abituando tutti gli spettatori in ogni partita: altro break e primo set chiuso sul 6-3 in 38 minuti.

Ma Jannik non ne ha abbastanza e non ci mette nulla a dare un’altra mazzata al suo povero avversario. Prima due errori di Tiafoe, poi l’azzurro si inventa un passante di rovescio in corsa che lascia di sasso lo statunitense che gli vale il 3-0. L’azzurro avrebbe anche altre due chance per il doppio break, ma lo statunitense tampona con grinta e carattere. Non basta per riprendere l’azzurro, che regala perle di una bellezza rara come un passante in recupero nel sesto gioco che manda l’americano a tanto così da buttargli giocosamente la racchetta appresso, mentre in quello successivo il numero 49 al mondo si stende come colpito da un potentissimo gancio dopo che Sinner conclude uno scambio condotto dall’inizio alla fine con un’ottima volée a rete.

Sembra fatta, poiché l’azzurro pare sempre avere la possibilità di prendersi il break che ammazzerebbe la partita, ma la partita regala ancora brividi: con il suo gigioneggiare con il pubblico l’americano si è portato il pubblico dalla sua parte, ritrovando energie. Al momento di servire per il match Sinner smarrisce la prima di servizio e con tre errori in serie concede il primo spiraglio a Tiafoe: l’americano attacca a testa bassa e un rovescio sbilenco dell’azzurro gli permette di recuperare il break. Lo statunitense ha praticamente rovesciato emotivamente la partita, con due volée cucite sulla riga si prende un altro break mentre Jannik si fa prendere dal nervoso, sparando un paio di risposte: si va al terzo set.

Che inizia in maniera critica per l’azzurro, che pare aver perso le sue certezze all’improvviso. Già nel primo gioco si ritrova a fronteggiare una palla break, annullata con un servizio vincente, ma nel terzo gioco è di nuovo in difficoltà e mandando il dritto fuori dal rettangolo di gioco mette Tiafoe, bravissimo comunque a inventare colpi da spellarsi le mani, per la prima volta in vantaggio. Il vero problema per Sinner è che non riesce più ad essere padrone del suo destino: lo statunitense tesse la tela degli scambi come preferisce e Jannik non riesce più a rispondere come dovrebbe. In verità ha una chance per il contro-break immediata, subito cancellata, ma Tiafoe è indemoniato e allarga il margine, per poi chiudere sul 6-2.

Un break di 11 game a 2 pesantissimo per Jannik, che dalla mancata chance di servire per il match è letteralmente sparito dalla partita con tre dei 22 errori della sua partita. Non è un caso che tutte le nove palle break concesse sono arrivate proprio da quel momento in poi: si ferma dunque ad undici la serie di vittorie consecutive dell’azzurro sul cemento indoor.

Foto: © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer

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