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Calcio femminile, Milena Bertolini: “Non dobbiamo sottovalutare la Croazia, serve un salto di qualità”

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La Nazionale italiana di calcio femminile torna nuovamente in scena nelle qualificazioni alla fase finale della rassegna iridata in Australia e in Nuova Zelanda (2023). Le azzurre scenderanno in campo domani alle ore 17.30 sul rettangolo verde del ‘Teofilo Patini’ di Castel di Sangro per il terzo match del Gruppo G contro la Croazia, mentre martedì 26 ottobre (ore 17.30) sarà la volta della Lituania, che ospiterà la squadra nostrana all’LFF Stadium di Vilnius.

La CT Milena Bertolini dovrà fare a meno di due pedine importanti come Manuela Giugliano e di Elisa Bartoli, ma nello stesso tempo potrà contare sul gradito ritorno di Alia Guagni, importante anche da un punto di vista mentale. Al posto di Bartoli è stata convocata Angelica Soffia. Servirà una prestazione concreta come quella confezionata in terra croata dove le nostre portacolori si imposero con un perentorio 5-0.

Siamo un grande gruppo e abbiamo dimostrato di saper sopperire a qualunque assenza. La partita d’andata ha dimostrato che la Croazia è una squadra aggressiva e tosta dal punto di vista fisico, noi invece su questo aspetto dobbiamo crescere. Per raggiungere l’elite del calcio mondiale dobbiamo fare un salto di qualità dal punto di vista mentale. Il nostro obiettivo è quello di affrontare ogni match con il giusto atteggiamento e la dovuta cattiveria agonistica“, le considerazioni della CT in conferenza stampa.

Sul fronte delle rivali, la compagine allenata da Stella Gotal (nuova gestione tecnica) cercherà di limitare le folate azzurre, puntando su una tattica attendista, avendo rimediato due sconfitte in altrettanti match (il 5-0 citato contro l’Italia e il 2-0 contro la Romania): “Non dobbiamo fare l’errore di sottovalutarle, troveremo un avversario motivato che giocherà in modo diverso rispetto a quanto fatto vedere finora. Le loro calciatrici vorranno mettersi in mostra e dimostrare la propria forza alla nuova allenatrice“, ha aggiunto Bertolini.

Foto: LaPresse

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