Calcio
Calcio, l’Italia chiude al terzo posto la Nations League: Chiesa e centrocampo in evidenza, problemi in zona gol
Si è fermata a 37 la serie di risultati utili della Nazionale italiana di calcio di Roberto Mancini. Gli azzurri con il ko di San Siro contro la Spagna si sono dovuti accontentare del terzo posto nella Nations League, grazie al prestigioso successo contro il Belgio (2-1) a Torino.
Una squadra, quella di Roberto Mancini, che ha fatto vedere cose buone e altre meno buone che serviranno sicuramente come spunto per il futuro. Le note liete sono arrivate da Federico Chiesa. Il giocatore della Juventus è sempre più l’uomo in più della formazione tricolore: le sue accelerazioni sono devastanti e la determinazione messa in campo altissima. Ne è una riprova quanto accaduto contro le Furie Rosse nel gol siglato da Lorenzo Pellegrini: una ripartenza innescata dal bianconero e un assist preciso per la facile realizzazione del giallorosso in una condizione di inferiorità numerica.
Chiesa sempre più affermato e centrocampo che soprattutto contro il Belgio ha messo in mostra un Nicolò Barella tirato a lucido, un eccellente Manuel Locatelli in cabina di regia e un Pellegrini bravo a legare il gioco tra attacco e difesa. La mediana, quindi, si è confermata all’altezza della situazione, ma il ko contro gli iberici ha posto l’accento su elementi negativi.
In primis la sterilità offensiva. Gli azzurri hanno avuto occasioni importanti contro la Spagna, che in un match così equilibrato si dovevano sfruttare. Ecco che l’assenza di un calciatore di livello assoluto alla Chiesa nel ruolo di centravanti si fa sentire. E’ anche per questo che Mancini abbia cercato un ruolo alternativo con vari giocatori proposti nel ruolo falso nueve.
Si spera nell’esplosione di Moise Kean, Raspadori, e di Scamacca, ma al momento il tanto vituperato Ciro Immobile, assente per infortunio in questa sede, è l’unica risorsa credibile a disposizione del CT. Il 12 novembre gli azzurri giocheranno contro la Svizzera e la partita sarà importante perché in gioco ci sarà la qualificazione ai Mondiali 2022. Urge trovare maggior concretezza per non avere brutte sorprese.
Foto: LaPresse