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Ciclismo, la stagione di Vincenzo Nibali. Tanta sfortuna, poi un finale promettente in vista del ritorno in Astana

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Sta per calare il sipario su una stagione non semplice per lo “Squalo dello stretto”, che in questo 2021 ha dovuto fare i conti con gli infortuni ed è stato frenato spesso da una condizione fisica lontana da quella dei bei tempi. Ciononostante il messinese ha saputo chiudere l’annata in crescendo, forse rigenerato dal prossimo ritorno in Astana, ed è tornato ad infuocare i suoi tifosi conquistando con merito la tappa finale e la classifica generale nella corsa di casa, il Giro di Sicilia.

Ma procediamo con ordine. Nibali apre la sua stagione partecipando a due brevi corse a tappe nel mese di febbraio, l’Etoile de Bessèges prima e L’UAE Tour poi. In entrambe le occasioni prova a fare il suo, si inserisce in più di una fuga e dimostra anche di avere buone gambe a cronometro, ma senza lasciare il segno. Il mese successivo i risultati evidenziano una crescita, tanto nella condizione fisica quanto nei piazzamenti. Al decimo posto nel Gran Premio Industria e Artigianato fanno seguito la top-ten nella generale della Tirreno Adriatico e l’ottima prestazione alla Milano-Sanremo, corsa da protagonista e vinta dal compagno di squadra Jasper Stuyven.

Ad aprile arriva il primo, netto turning point della stagione. A causa di una caduta scalognata in quel di Lugano Nibali riporta la frattura composta del radio del polso destro. Una vera e propria disdetta, che in un colpo solo vanifica i miglioramenti di inizio anno, il duro allenamento a cui si era sottoposto nel ritiro di Teide (da cui lo “Squalo” aveva appena fatto ritorno) e il programma di gare dei giorni seguenti.

Vincenzo è costretto a rinunciare al Tour of the Alps ed alla Liegi-Bastogne-Liegi, presentandosi ai nastri di partenza della Corsa Rosa lontano suo malgrado dalla condizione fisica desiderata. Non solo: durante il Giro finisce a terra più di una volta, rischiando di compromettere il resto della stagione, ma riesce comunque a giungere, seppur acciaccato, ai piedi del Duomo di Milano.

Partecipa al Tour de France il mese seguente, con l’obiettivo di affinare la condizione in vista delle Olimpiadi di Tokyo. La corsa francese è avara di soddisfazioni in casa Nibali, che si ritira dopo la 15esima tappa ed inizia a lavorare sodo per arrivare preparato nella capitale nipponica. Tutti i tifosi sperano che possa prendersi una rivincita dopo la tonnellata di sfortuna che gli precluse la vittoria a Rio 2016, ma i tempi cambiano: Vincenzo, da grande uomo di ciclismo qual è, si mette al servizio della squadra correndo nei panni di gregario di lusso.

Purtroppo la rassegna olimpica non regala all’Italia del ciclismo su strada la gioia di un alloro, almeno nel settore maschile, tuttavia dopo Tokyo è già tempo di pensare al Mondiale. Nibali viene incluso nella lista dei 16 che si giocano il posto in squadra dal C.T. Davide Cassani, ma con grande umiltà confessa di non essere al top, esprimendo “La volontà di lasciare il posto ad un compagno più preparato e in condizione”.

Si tratta di un annuncio inaspettato, ma colmo della modestia e della consapevolezza che contraddistinguono il campione siciliano. A questo punto molti pensano che la stagione dello “Squalo” sia in archivio e che Nibali pensi già al 2022, specialmente dopo aver firmato il ritorno in Astana in data 23 settembre, ma proprio con l’arrivo dell’autunno la musica cambia.

Vincenzo si presenta sulle strade di casa nella sua Sicilia rigenerato, combattivo e soprattutto competitivo, a tal punto da conquistare il successo nella frazione conclusiva grazie ad uno scatto imperioso che non lascia scampo agli altri contendenti. Nel tripudio generale di Mascali scippa a Valverde il simbolo del primato e si rilancia in vista del Giro di Lombardia, ultimo appuntamento di peso della stagione. La classica delle foglie morte lo vede di nuovo protagonista con un attacco deciso sul Passo Ganda che manda in frantumi gli equilibri del gruppo spezzando in due la corsa, anche se al traguardo i suoi sforzi non vengono premiati.

Potremmo definire la stagione di Nibali sfortunata, compromessa dall’infortunio di inizio anno arrivato nel momento più sbagliato, ma le ultime settimane fanno ben sperare in ottica 2022 seppur sia difficile immaginare un ritorno ai vertici assoluti della disciplina. Dando uno sguardo agli ultimi successi del messinese, Giro di Sicilia a parte, i trionfi sono arrivati in singole tappe al Giro d’Italia ed alla Vuelta (2017), l’anno dopo ha vinto con una grande azione solitaria la Milano-Sanremo, ed ha coronato il 2019 con una straordinaria vittoria nella 20esima tappa della Grand Boucle.

Risultati di peso, certamente meno frequenti rispetto al passato, ma che danno l’idea della caratura dell’atleta nonostante l’avanzare dell’età. Non sappiamo quali gioie o dolori riserverà al messinese l’anno venturo, ma la cosa più importante è che, all’alba dei 37 anni, Vincenzo può essere ancora artefice del proprio destino. Comunque vada, i suoi tifosi se lo godranno fin tanto che deciderà di montare in sella.

Foto: Lapresse

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