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Ciclismo
Ciclismo su pista, Filippo Ganna era superiore ad Ashton Lambie: il confronto dei parziali. Rimpianto per la qualificazione
Filippo Ganna si è dovuto accontentare della medaglia di bronzo nell’inseguimento individuale ai Mondiali 2021 di ciclismo su pista. L’azzurro partiva con tutti i favori del pronostico e andava a caccia del quinto titolo iridato in questa specialità (il quarto consecutivo), ma purtroppo si è reso protagonista di una qualificazione sottotono (dove ha sbagliato completamente il primo chilometro) e non è riuscito ad accedere alla finale per il titolo iridato.
Il piemontese è sceso in pista per salire quantomeno sul terzo gradino del podio e ci è riuscito con grande disinvoltura, andando a riprendere lo svizzero Claudio Imhof dopo appena due chilometri. A quel punto il 25enne ha tirato dritto per dritto, cercando di siglare il nuovo record del mondo visto che era partito a razzo e che era sui tempi del primato di Ashton Lambie, ma purtroppo poco dopo il terzo chilometro ha deciso di fermarsi, complice forse anche un po’ di stanchezza.
Confrontiamo proprio i parziali di Filippo Ganna (nella finale per il bronzo) con quelli di Ashton Lambie (nella finale per il titolo vinta contro il nostro Jonathan Milan). Al primo chilometro l’azzurro è transitato in 1:05.007 contro 1:05.637 dall’americano (dunque 0.630 meglio). Secondo chilometro surreale per Super Pippo pedalato in 57.244, per un transito in 2:02.251 contro il 2:04.889 del “baffo”: a metà gara un divario di addirittura 2.638 secondi! Un’eternità!
L’azzurro stava letteralmente volando, poi in questo frangente ha dovuto operare il sorpasso su Imhof e ha lasciato per strada dei decimi preziosi. Prosegue comunque nella sua azione e al terzo chilometro passa in 3:01.758 (ultimi 1000 metri in 59.507) contro 3:04.518 del nuovo Campione del Mondo, a cui guadagna un altro decimo abbondante. Insomma dopo tre chilometri Filippo Ganna aveva un vantaggio di ben 2.760 secondi. Non c’è dubbio su come sarebbe andata a finire se Filippo Ganna avesse affrontato l’americano nella finale per il titolo.
L’azzurro sarebbe riuscito a firmare il nuovo record del mondo? Gli sarebbe servito un ultimo chilometro da 58.171 per migliorare, anche di un solo millesimo, il 3:59.930 siglato da Lambie lo scorso 18 agosto ad Aguascalientes (Messico, in altura, primo e unico uomo a scendere sotto i quattro minuti). Forse la gamba accusava un po’ di stanchezza e sicuramente il sorpasso su Imhof ha fatto perdere qualcosa in termini cronometrici. Purtroppo non lo sapremo mai. Appuntamento al 2022 per la rivincita.
Photo LiveMedia/Luca Tedeschi