Ciclismo
Ciclismo su pista, Filippo Ganna fuori dalla finale nell’inseguimento! Jonathan Milan si giocherà l’oro!
Anche Filippo Ganna è umano. Dopo aver giganteggiato per tutta la stagione, con tanto di tre medaglie d’oro scintillanti in bacheca (quelle con il quartetto alle Olimpiadi ed ai Mondiali e poi la cronometro iridata su strada), oggi il fuoriclasse del Bel Paese ha mancato l’appuntamento con l’atto conclusivo dell’inseguimento individuale su pista ai Mondiali di Roubaix (Francia): il quinto titolo nella specialità è dunque sfumato, almeno per il momento.
A contendersi l’oro, questa sera intorno alle 20.42, saranno l’americano Ashton Lambie ed il nostro Jonathan Milan. Il detentore del record del mondo, stabilito lo scorso mese di agosto in altura (3’59″930), nonché primo uomo della storia a scendere sotto il muro dei 4 minuti sui 4 km, si è confermato uno specialista sopraffino, stabilendo il miglior crono assoluto in 4’03″237. Si tratta di un riscontro di assoluto spessore, perché la pista non è così performante come lo era ad esempio quella di Tokyo 2020. Lo statunitense partirà favorito nei confronti del campione d’Europa in carica, comunque autore di un ottimo 4’05″785, in linea con il crono che aveva registrato due settimane fa nelle qualificazioni della rassegna continentale. La sensazione è che Milan difficilmente possa spingersi sino a 4’03”, ma in finale andranno considerate anche le energie rimaste: l’azzurro, in questo senso, ha disputato anche l’inseguimento a squadre, dunque un ulteriore punto a favore dell’americano.
Filippo Ganna ha mancato l’accesso alla sfida per l’oro di un soffio, appena 617 millesimi. Il 25enne ha pagato a carissimo prezzo una partenza lentissima: ai 1000 metri è transitato addirittura in 14ma posizione, distante quasi 3″5 sia da Lambie sia da Milan. L’avvio della gara, di fatto, ha compromesso il Mondiale del gradissimo favorito della vigilia. La progressione furibonda innestata nel finale non è bastata per mettere una pezza, ma è valsa la terza piazza in 4’06″402: nella finalina per il bronzo il portacolori del Bel Paese se la vedrà con lo svizzero Claudio Imhof, 4° in 4’07″609. Ganna, è bene ricordarlo, è arrivato a questi Mondiali in condizioni non ideali a seguito di una caduta al Gran Piemonte, con tanto di costola incrinata. Nell’inseguimento a squadre aveva comunque denotato uno stato di forma incoraggiante, ma evidentemente oggi ha pagato gli sforzi accumulati nei giorni precedenti. Un passaggio a vuoto che ci può stare e che nulla toglie alla grandezza di questo immenso fenomeno dello sport tricolore.
In chiave italiana va segnalato il brillante settimo posto dell’emergente Manlio Moro in 4’10″509, reduce dal bronzo conquistato in estate agli Europei U23: oggi come allora l’azzurro è stato preceduto dai tedeschi Tobias Buck-Gramcko e Nicolas Heinrich, che hanno concluso rispettivamente in quinta e sesta posizione. Di sicuro il ct Marco Villa può sorridere: ha trovato un altro elemento validissimo da poter schierare nel quartetto campione olimpico e del mondo.
Foto: LivePhotoSport