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Ciclismo su pista, Marco Villa: “Filippo Ganna sta meglio dopo la caduta. Ai Mondiali avremo diverse carte”

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Marco Villa

All’inizio dei Mondiali 2021 di ciclismo su pista, che si terranno dal 20 al 24 ottobre 2021 presso il Velodrome Couvert Regional Jean-Stablinski di Roubaix, manca poco meno di una settimana e l’Italia del ct Marco Villa è pronta ad andare in Francia per continuare a regalare a regalarsi medaglie e trionfi. 

In occasione dell’inaugurazione del velodromo ‘Bruno Pasotto’ a Pessano con Bornago (Milano), riservato alle categorie giovanili, OA Sport ha parlato proprio con il commissario tecnico azzurro che nella sua intervista ha toccato diversi argomenti.

Marco, dopo le Olimpiadi e gli Europei arrivano anche i Mondiali: sarà il momento di riconfermarsi una volta di più?
“Sì, all’inizio della stagione sapevamo che il 2021 sarebbe stato pieno di appuntamenti e non vediamo l’ora di tornare in pista anche per questi Mondiali. Stiamo affinando la condizione per farci trovare pronti sotto tutti i punti di vista, sia da quello fisico ma anche e soprattutto da quello psicologico”.

Come sta in generale la squadra?
“Il quartetto sarà inevitabilmente la nostra punta di diamante, ma nessuno di noi vuole far passare il messaggio che sia l’unica carta a disposizione dell’Italia, anzi. Abbiamo diverse gare anche a livello individuale, tanto al maschile quanto al femminile da tenere d’occhio e dove vogliamo fare bene o gettare le basi per fare bene nei prossimi anni”.

Dagli Europei di Grenchen della scorsa settimana che “fotografia” hai e avete, insieme al tuo staff,  analizzato?
“Ci sono state molte prestazioni importanti e all’altezza della situazione, anche se devo dire che qualcuno non mi è piaciuto avendo offerto delle controprestazioni. Dobbiamo lavorare e capire come portare tutti su uno standard ottimale. Non dobbiamo dimenticare di avere una squadra con possibilità di scelta, se qualcosa non dovesse andare, non esiteremo a fare delle modifiche: a volte ci basiamo su delle sensazioni, ma lo strumento più fedele con cui rapportarci è solo uno, il cronometro. Questo lo dico per rispetto di chi si allena e scende in pista e anche e soprattutto di chi si allena e poi nel giorno della gara figura come riserva”.

Ci puoi dare qualche informazione in più sullo stato di salute di Filippo Ganna?
“Pippo è stato vittima di una caduta in allenamento in corrispondenza con la Coppa Bernocchi. Al momento si sta facendo trattare da un chiropratico, in particolare nella zona del costato e della schiena: due giorni fa era molto contratto, mentre da ieri la situazione è decisamente migliorata. Contiamo di averlo a disposizione a breve e pronto per i Mondiali”.

Un’ultima domanda: i media britannici dopo il successo del quartetto maschile alle Olimpiadi ti hanno definito come “il visionario” che ha riportato il ciclismo italiano su pista al suo posto. Cosa pensi di questa lettura?
“Non sapevo di questo, ma ricevere i complimenti dei britannici, che nelle recenti stagioni hanno fatto quello che una volta facevamo noi, fa molto piacere. Dal canto mio ho cercato di rinfrescare la tradizione che nel nostro Paese c’è sempre stata, se pensiamo a Martinello, Lombardi e Moser, solo per citare tre nomi, ma che andava ritrovata lavorando con ragazzi e ragazze disposti al sacrificio e alla crescita. Ora siamo pronti a sfidare il mondo”.

Foto: Lapresse

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