Ciclismo
Ciclismo, Wout van Aert contro Remco Evenepoel: “Non doveva attaccare. Ha parlato più in TV che nel bus”
Un Mondiale di ciclismo da ricordare per il Belgio, non solo in chiave positiva, visto lo spettacolo di pubblico presente. In testa rimarrà sempre l’occasione sprecata dalla Nazionale di casa nella prova in linea. Partiti con i favori del pronostico, con una tattica scriteriata hanno perso le redini della gara e non sono riusciti a contrastare un fenomenale Julian Alaphilippe.
La polemica non si è ancora placata, anzi, siamo solamente all’inizio. A livello mediatico in tanti hanno parlato della cattiva gestione di Remco Evenepoel che ha parlato della propria possibilità di poter vincere, ma costretto a lavorare per la squadra.
È arrivata la pronta risposta di Wout van Aert, capitano e grande favorito domenica scorsa: “Non era previsto che Remco attaccasse a 180 chilometri dall’arrivo visto che doveva essere l’ultimo a restare al mio fianco assieme a Jasper Stuyven. La nostra intenzione era correr in maniera difensiva, ma non potevamo richiamare Remco in quel momento. Non c’erano le radioline e i tifosi facevano così tanto tifo che era complicato comunicare” le parole dell’uomo della Jumbo-Visma ai microfoni di VRT.
Prosegue: “La spiegazione di Remco mi ha dato fastidio. Siamo andati ai Mondiali come una squadra e vorrei congratularmi con il cittì per il modo in cui ci è riuscito. Penso che sia stato molto chiaro con tutti sin dall’inizio, anche se ovviamente ora mi aspettavo delle critiche per il fatto che non abbiamo vinto. Nessuno ha discusso la strategia del team prima della corsa ed è così facile farlo dopo…”.
Attacco pesante al connazionale: “Remco ha parlato più in TV che nel bus. Posso capire che nascano delle critiche quando il risultato non è quello per cui si è lavorato, ma è un peccato vedere un discorso che viene stravolto a 180°. Remco era d’accordo con la tattica ed era d’accordo con questa selezione”.
Foto: Lapresse