Combinata nordica

Combinata nordica, Annika Sieff andrà a Pechino 2022 come saltatrice? I pro e i contro dell’ipotesi

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In seno all’ambiente italiano del salto con gli sci e della combinata nordica è sorta un’idea, la cui fattibilità è però tutta da verificare. Vi è una corrente di pensiero che sta seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di convertire, seppur temporaneamente, Annika Sieff al salto. La diciottenne trentina, punta di diamante della squadra femminile di combinata, potrebbe abbandonare momentaneamente gli sci stretti per diventare una specialista del trampolino. Si tratterebbe di una metamorfosi temporanea, solo per l’inverno 2021-22. Quali sono le ragioni di tale progetto? Quali potrebbero essere i pro e i contro? È veramente attuabile? Andiamo ad analizzare la situazione.

LA GENESI DELL’IDEA (PARTE 1)
L’ipotesi di convertire Annika Sieff al salto nasce da una valutazione tanto banale quanto lineare. Si ritiene che possa essere la numero 2 italiana sul trampolino, risultando inferiore esclusivamente a Lara Malsiner. La corrente di pensiero favorevole alla specializzazione considerava infatti la trentina superiore a Jessica Malsiner già prima degli Assoluti di Predazzo, disputati a metà ottobre. Il campionato italiano ha poi confermato sul campo tale stima, poiché la teenager di Varena ha concluso seconda la competizione di salto, infilandosi proprio tra le due sorelle gardenesi. Il risultato ha quindi corroborato le elucubrazioni di chi spinge per la specializzazione.

LA GENESI DELL’IDEA (PARTE 2)
Vi è anche una questione di opportunità alla base di questa ipotesi. La combinata nordica femminile non è ancora disciplina olimpica (lo diventerà ufficialmente nell’estate del 2022, con prime medaglie assegnate a Milano-Cortina 2026). Al contrario il salto con gli sci fa parte del programma dei Giochi già dal 2014, dunque sarà di scena a Pechino. Nell’ambito delle dinamiche interne ai gruppi sportivi e al Coni, gli atleti di uno sport olimpico possono godere di un sostegno maggiore rispetto a quelli che non possono prendere parte alle manifestazioni a Cinque cerchi.

QUALI SAREBBERO I PRO?
Chiaramente il livello medio della squadra azzurra di salto speciale si alzerebbe, perché ci sarebbe una terza atleta su cui contare, la quale fungerebbe anche da punto di riferimento aggiunto. Inoltre, se Sieff dovesse dimostrarsi più competitiva di Jessica Malsiner anche in ambito internazionale, sarebbe un rinforzo in ottica prova a squadre miste dei Giochi olimpici, dove a meno di cataclismi l’Italia sarà presente con l’obiettivo di qualificarsi alla seconda serie. Infine, come detto, essere “atleta olimpica” permetterebbe alla teenager trentina guadagnare uno status superiore rispetto a quello che manterrebbe praticando solo combinata nordica.

QUALI SAREBBERO I CONTRO?
Ovviamente ci si priverebbe di una combinatista di primissimo piano. Sieff vale costantemente piazzamenti nella top-ten nella combinata nordica e avrebbe l’ambizione di chiudere la classifica generale di Coppa del Mondo nelle prime sei-otto posizioni, regalando magari all’Italia anche qualche podio. È vero, in una disciplina non olimpica, risultati che quindi conterebbero meno agli occhi della Fisi e soprattutto del Coni. Cionondimeno sarebbe corretto parlare di disciplina non ancora olimpica, in quanto mancano pochi mesi all’ufficializzazione dell’ingresso nella famiglia a cinque cerchi a partire da Milano-Cortina 2026. Al tempo stesso, non è detto che una deviazione nel percorso agonistico possa fare bene all’atleta. D’accordo, è ancora giovane, ma comunque si andrebbe ad aggiungere una variabile in più nella crescita di una ragazza che, tra poco più di quattro anni, potrebbe essere una candidata alle medaglie in ambito olimpico. Vale la pena di togliere, anche per un solo inverno, una vedette alla combinata nordica femminile allo scopo di ottenere, nel migliore dei casi, qualche punto nella Coppa del Mondo di salto?

IL PROGETTO È FATTIBILE?
Qui casca l’asino, perché si deve decidere in fretta quale strada prendere. Al momento Sieff non è eleggibile per la Coppa del Mondo di salto. Ha già ottenuto punti di Continental Cup, ma li ha raccolti nel gennaio 2020, dunque la sua eleggibilità è “scaduta” al termine della passata stagione. Se si vuole veramente percorrere il sentiero della specializzazione, bisogna entrare tra le prime 30 a livello cadetto quanto prima. Ci sono solo tre opportunità affinché questo possa accadere e tutte collidono con la Coppa del Mondo di combinata nordica. Difatti le prime tre tappe del massimo circuito delle combinatiste (Lillehammer 3-4 dicembre, Otepää 11-12 dicembre, Ramsau 17 dicembre) sono in contemporanea con i tre appuntamenti di Continental Cup di salto (Zhangjiakou 4-5 dicembre, Vikersund 11-12 dicembre, Notodden 17-18 dicembre). Insomma, o di qua o di là, non si può essere ambivalenti.

Certo, ci può essere l’ipotesi di stare in Norvegia tutto dicembre, disputando le prime gare di Coppa del Mondo di combinata e, a seguire, le due tappe di Continental Cup di salto. Quindi, a seconda dei risultati ottenuti, decidere come impostare il resto dell’inverno. Non sarebbe l’ideale, ma potrebbe rappresentare un compromesso.

Ricapitolando. A oggi, 25 ottobre 2021, l’ipotesi di vedere Annika Sieff nel salto con gli sci ai Giochi olimpici di Pechino 2022 è una possibilità da non scartare a priori. Quanto appena esposto è una breve summa di pro, contro ed eventuali mosse da effettuare affinché tale progetto diventi realtà, ammesso che convenga perseguirlo. Scopriremo a breve cosa accadrà e quali saranno le scelte effettuate da chi ha la responsabilità di prenderle.

Foto: Shutterstock

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