Formula 1
F1, il dress-code per il GP in Arabia Saudita: niente canotte e pantaloncini corti
Quest’anno il circus della Formula 1 passerà per la prima volta in Arabia Saudita. Il circuito di Gedda sarà luogo dell’appassionante sfida tra Max Verstappen e Lewis Hamilton per il Mondiale piloti, con il più grande stato arabo dell’Asia occidentale che fino a venti giorni fa era ancora al lavoro per ultimare la pista in cui sfrecceranno le monoposto.
Quel che appare certo al momento è che tutto il carrozzone della Formula 1 sarà ‘costretto’ ad utilizzare un determinato dress code per l’appuntamento saudita. Pantaloni lunghi e magliette a maniche lunghe che coprano i gomiti per tutti, senza gomiti trasparenti, nonostante in Arabia sono previste temperature che si aggirano sui 31 gradi. Canotte e pantaloncini saranno previsti solo in pista e nei trasferimenti tra pista ed hotel.
Indicazioni anche per le donne, che dovranno evitare un make-up troppo aggressivo, in linea con le direttive del paese, oltre a non poter vestire abiti troppo scollati, bikini e minigonne. Oltre questo, si richiede di astenersi da gesti affettuosi come abbracci ed evitare un linguaggio possibilmente profano.
In alcuni hanno storto il naso in virtù di questo dress-code: Guillaume Capietto, team manager della Prema (Formula 2) ha commentato in maniera ironica su Twitter: “Se ho capito bene, non potrò indossare i pantaloncini ma potrei comunque comprare il kilt, vietato solo per le donne. Ridiamoci su che è meglio“. Lo stesso Capietto ha poi leggermente corretto il tiro dopo il commento di un suo follower: “In primis, è un evento internazionale in cui andiamo a lavorare, non in vacanza. In secondo luogo, quando qualcuno dall’Arabia Saudita viene in Francia può vestire quello che vuole, anche i suoi abiti locali, e non c’è nessun problema. Sono d’accordo sul non vestire i bikini per le strade, anche qui“.
Foto: LaPresse