Formula 1
F1, Lewis Hamilton: “Raggiunsi la massima categoria e realizzai il mio sogno, ma non ero felice”
Le parole di Lewis Hamilton, Campione del Mondo in carica nella Formula 1 con la Mercedes, rilasciate a The Wall Street Journal ci raccontano il suo rapporto col razzismo e gli inizi nella massima categoria.
Da tempo, infatti, il pilota britannico è molto attivo sulla discriminazione razziale, in particolar modo dopo quanto accaduto a George Floyd; ma il suo essere così determinato nella lotta al razzismo ha dietro un dolore latente per ciò che ha sofferto all’esordio in F1.
Il pilota della Mercedes ha ripercorso nell’intervista al portale americano i primi anni, raccontando le difficoltà vissute: “Quando ho raggiunto la massima categoria era un sogno che si realizzava, ma non ero felice. Ho sofferto il razzismo, ma nessuno ha detto o fatto nulla; non avevo più fiducia in me stesso, e ho scelto il silenzio: la verità è che reprimiamo talmente tanto i nostri sentimenti che finiamo per non renderci conto del dolore che proviamo“.
Come riferito da Marca, Hamilton durante l’intervista ha fatto riferimento a un gruppo di tifosi che a Barcellona, nel 2008, lo ha insultato per il colore della sua pelle; l’episodio ha inevitabilmente causato grande sofferenza nel pilota: “Ho dato un’occhiata ad alcune foto di quando ero in McLaren, le ho paragonate con il presente e ho notato che nelle squadre continuano ad esserci solo persone bianche: com’è possibile che sia ancora così? È passato tanto tempo“.
Successivamente allo scoppio del caso George Floyd, però, Hamilton ha deciso di non optare più per il silenzio, ma di rendersi parte attiva delle manifestazioni contro l’odio razziale: “Tutto quello che è successo dopo la morte di George mi ha colpito fortemente; non potevo credere al fatto che le persone continuassero a rimanere in silenzio dopo quanto accaduto. Adesso sono disposto a correre il rischio, non m’importa della mia reputazione o del mio lavoro: voglio che la comunità nera sappia che io ci sono, li ascolto e li sostengo“.
Foto: Lapresse