Formula 1
F1, sei gare al termine del Mondiale: quali piste sono favorevoli alla Red Bull e quali alla Mercedes
Questo finale di stagione del Mondiale di Formula Uno 2021 è letteralmente dominato dal numero 6. Sono 6, infatti, le gare che ci separano dalla fine del campionato. Sono 6 i punti separano che separano il leader della classifica generale Max Verstappen da Lewis Hamilton nella loro avvincente battaglia verso il titolo iridato. Non solo, per rimarcare l’assoluto equilibrio che abbiamo vissuto in questa annata, i due grandi rivali si sono scambiati la vetta della graduatoria proprio 6 volte. Quando anche i numeri sottolineano alla perfezione uno scontro che sta diventando davvero leggendario…
Ad ogni modo, uno dei due fuoriclasse alzerà al cielo di Abu Dhabi il trofeo di campione del mondo. Si tratterebbe del primo per l’olandese, mentre parleremmo addirittura dell’ottavo per il portacolori del team Mercedes. Queste sostanzialmente sono le uniche certezze delle quali disponiamo in questo intensissimo rush finale. Per il resto, infatti, tutto è assolutamente in bilico. Saranno gli episodi, l’affidabilità delle rispettive vetture ed i dettagli a fare la differenza dato che, com’è ben noto, sulle qualità dei due piloti, nessuno può presentare obiezioni di sorta.
Sedici gare sono già state messe in archivio. 6, come detto, si stagliano all’orizzonte. Si inizierà con il Gran Premio degli Stati Uniti del prossimo weekend, quindi Gran Premio del Messico, Gran Premio di San Paolo (la denominazione ufficiale non è più GP del Brasile), Gran Premio del Qatar, Gran Premio dell’Arabia Saudita e, infine, Gran Premio Abu Dhabi. Non ci rimane, quindi, che andare ad analizzare, circuito per circuito, verso quale dei due rivali e delle due monoposto, potrebbe pendere l’ago della bilancia.
Si inizia, come detto, con la trasferta texana di Austin, su uno dei feudi di Lewis Hamilton: il COTA – Circuit of the Americas, un tracciato vario e spettacolare. Guardando i precedenti, la Mercedes appare la grande favorita, con il sette volte iridato pronto a fare sua la tappa di Austin per la quinta volta in carriera (sesta contando anche l’edizione vinta a Indianapolis). La scuderia di Milton Keynes, vedendo anche lo storico, dovrebbe correre in difesa, ma con la consapevolezza di avere poi due grandi occasioni.
La trasferta americana proseguirà domenica 7 novembre con il sempre attesissimo Gran Premio del Messico. Sul circuito intitolato ai fratelli Rodriguez la Red Bull potrebbe tornare a dominare la scena, anche in questo caso guardando i precedenti. Essendo una gara in altura, il motore Mercedes dovrebbe cedere qualche cavallo in fatto di potenza, come per quanto riguarda il Gran Premio di San Paolo del 14 novembre. Il weekend sulla pista di Interlagos rischia di diventare un vero e proprio spartiacque dell’annata, avendo anche in programma la terza ed ultima Qualifying Race della stagione. Su questo spesso accade di tutto, anche perché il meteo ama mettere il proprio zampino. Sulla carta la RB16B appare nuovamente favorita, ma di una vera e propria incollatura.
Salutato il continente americano, prenderà il via il trittico conclusivo in Medio Oriente. Il 21 novembre sarà di scena il Gran Premio del Qatar, quindi il 5 dicembre toccherà al Gran Premio dell’Arabia Saudita. Vedremo per la prima volta nella storia della F1 i circuiti di Losail e Jeddah, sui quali nessuna previsione può essere fatta in maniera completa. Il primo (tempio della MotoGP ormai da anni) presenta un lungo rettilineo che potrebbe favorire le W12, mentre il secondo, un tracciato cittadino da velocità medie elevatissime, sarà un classico “lancio di moneta” tra i muretti.
Il gran finale, ovviamente, sarà a Yas Marina per il Gran Premio di Abu Dhabi in programma il 12 dicembre. Anche in questo caso non avremo un favorito già certo. Nel 2020 dopo tantissima Mercedes dominò Max Verstappen, per cui un piccolo vantaggio lo si potrebbe dare all’olandese, ma giova ricordare come la pista sia stata modificata nelle ultime settimane in alcuni punti per tentare di favorire i sorpassi. Sarà sufficiente per regalarci un finale di campionato indimenticabile?
Foto: LaPresse