Ciclismo

Giro dell’Emilia 2021: a giocarsi la 104esima edizione tanti campioni, forse più che alla Roubaix!

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Sabato 2 ottobre va in scena una classica nostrana di grandissima tradizione, il Giro dell’Emilia, organizzato come sempre dal 1989 a questa parte dal GS Emilia di Adriano Amici. La 104esima edizione sarà impreziosita da una lista partenti di tutto rispetto e da un percorso davvero spettacolare con ben cinque ascese al mitico Colle di San Luca, che grazie alle sue pendenze proibitive rappresenta uno degli scenari più estremi nel panorama ciclistico mondiale.

Sbirciando l’Albo d’Oro della corsa si riesce a cogliere la grandezza di questo evento, disputato per la prima volta nel lontanissimo 1909, stesso anno in cui esordì il Giro d’Italia. A vincere allora fu uno dei pionieri del ciclismo, Eberardo Pavesi, che l’anno successivo cedette il trono a Luigi Ganna (primo vincitore della “Corsa Rosa”). Negli anni si susseguirono le vittorie dei più grandi nomi del ciclismo azzurro: il “Campionissimo” Costante Girardengo vinse ben 5 edizioni tra il 1918 e il 1925, Fausto Coppi trionfò tre volte negli anni quaranta, Gino Bartali fece doppietta nel ’52 e ’53. La prima vittoria non italiana risale al 1972, anno del successo di un certo Eddy Merckx, a cui fece seguito nel 1976 il fortissimo connazionale belga Roger De Vlaeminck. Vinsero in territorio emiliano anche Francesco Moser (1974, 1979), Gianbattista Baronchelli (1980), e l’ex CT della Nazionale Davide Cassani, trionfatore in ben tre edizioni tra il ’90 e il ’95. Possiamo proprio dire insomma che sulle strade del Giro dell’Emilia ha pedalato la storia del ciclismo mondiale.

Ma torniamo al presente. 195 i km in programma domani, partenza fissata alle ore 11 a Casalecchio di Reno in Piazza del Popolo. La parte iniziale di corsa è quasi del tutto piatta, ma il traguardo volante di Zola Predosa posto dopo una ventina di km lascia intendere che ci sarà ritmo sostenuto fin dalle primissime battute. Dopo 77 km i corridori scollineranno sul Passo Brasa, GPM abbastanza impegnativo (8,3 km al 7%) con punte massime che superano il 10%. A seguire una discesa tecnica che porterà la corsa in località Marzabotto, teatro della seconda asperità di giornata, l’inedita salita di Luminasio (7,3 km al 9%). Una trentina di km di ripida discesa per rifiatare e poi inizierà il circuito finale, sancito dal tradizionale passaggio sotto l’Arco del Meloncello. Le cinque ascese infernali al Colle di San Luca (2,1 km al 10% con punte del 18%), tutte racchiuse nei 37 km conclusivi, determineranno il vincitore di questa edizione.

A difendere il titolo del 2020 ci sarà il giovane russo dell’Astana Alexandr Vlasov, capace di imporsi l’anno passato su un bravissimo Joao Almeida che domani proverà a prendersi la rivincita. I pericoli più grandi per chi ha ambizioni di vittoria arriveranno dai due fenomeni sloveni, Primoz Roglic e Tadej Pogacar, con il primo che alzò le braccia al cielo nell’edizione del 2019. Occhi puntati anche su Rigoberto Uran, che su queste strade ha collezionato ben tre terzi posti ed un piazzamento d’onore, e su Remco Evenepoel, forse il principale favorito vista la forma fisica mostrata negli ultimi appuntamenti. In casa Italia possono provarci Matteo Fabbro, Alessandro De Marchi e Diego Ulissi, ma non sarà facile spuntarla su un così folto numero di pretendenti. Saranno della partita infatti anche Thibaut Pinot, Nairo Quintana, Tim Wellens, Tanel Kangert, Pavel Sivakov, Adam Yates e Tao Geoghean Hart, nomi altisonanti che arricchiscono un Giro dell’Emilia in grado di reggere il confronto con la Parigi Roubaix in termini di qualità individuali. Lo spettacolo è assicurato.

Foto: Lapresse

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