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Italia-Spagna 1-2, pagelle Nations League: Chiesa l’ultimo ad arrendersi, anonimi Verratti e Insigne

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PAGELLE ITALIA-SPAGNA 1-2

Donnarumma, 5,5: è frastornato dai fischi assordanti che lo bersagliano non appena tocca il pallone. L’alternanza con Navas al PSG non gli sta facendo di certo bene, appare arrugginito, come in occasione della ‘quasi papera’ sul tiro non irresistibile di Alonso nel primo tempo: solo il palo lo salva. Sui gol può poco, ma non è neanche miracoloso come agli Europei. Nel finale evita lo 0-3 con un buon intervento su Alonso e tiene vive le flebili speranze azzurre.

Di Lorenzo, 5: Alonso e Oyarzabal lo fanno ammattire, si ritrova spesso tra due fuochi. Dalla sua parte si balla il flamenco, non si spinge praticamente mai in attacco.

Bastoni, 5,5: si perde completamente Ferran Torres in occasione del gol dell’1-0. Pessima marcatura: ci fosse stato Chiellini…Per il resto prova anche qualche incursione offensiva. Si parla un gran bene del difensore dell’Inter, ma l’impressione è che manchi ancora qualcosa per diventare un big in campo europeo.

Bonucci, 4,5: troppo nervoso, sin dall’inizio patisce il ‘falso nueve’ della Spagna, che non dà mai riferimenti con una serie continua di movimenti. La seconda ammonizione è fin troppo fiscale, ma alza il gomito e ci può stare. E’ l’episodio che di fatto chiude il match.

Emerson, 5,5: parte baldanzoso, attacca la fascia sinistra con decisione, ma è poco preciso nei cross. Sul secondo gol non chiude la diagonale come avrebbe dovuto. Troppe difficoltà in copertura.

Verratti, 5: corre a vuoto, travolto dal tiki-taka delle Furie Rosse. Come già accaduto agli Europei, vive una serata difficile. Con lui l’azione rallenta.

Dal 57′ Locatelli, 6: entra e rende la manovra più verticale, meno scontata e prevedibile. Si fa sentire anche in interdizione: sarebbe servito dall’inizio?

Jorginho, 5,5: il solito metronomo, prova ad alzare il pressing, ma la squadra non lo segue. Anche il regista italo-brasiliano perde qualche pallone di troppo che lancia la Spagna in pericolose ripartenze.

Dal 64′ Pellegrini, 6,5: entra e gioca in una posizione ibrida, quasi da trequartista. Bravo ad accompagnare Chiesa: segna a porta vuota il gol della speranza. E’ in formissima, meriterebbe maggiore considerazione.

Barella, 5,5: è difficile riuscire a fare la differenza quando la palla è sempre tra i piedi dell’avversario. Qualche sgroppata isolata, ma non riesce ad incidere. Trotterella a vuoto.

Dal 72” Calabria, 6: viene chiamato in causa a centrocampo, dunque fuori ruolo. Non sfigura, ci mette impegno e tanta corsa. Può diventare un pilastro di questa Nazionale, ma da terzino destro.

Insigne, 5: sbaglia un’occasione colossale a porta quasi sguarnita che sarebbe valsa l’1-1. Non sta vivendo un buon momento, non è sereno e tutto ciò si ripercuote anche in Nazionale.

Dal 57′ Kean, 6: porta vivacità, dinamismo e fisicità, anche se a volte è sin troppo confusionario. Un giocatore che non ha ancora trovato la propria dimensione.

Bernardeschi, 5,5: impalpabile da ‘falso nueve’, sempre anticipato dai centrali spagnoli. Meglio sulla fascia destra, dove chiama Unai Simon ad un intervento complicato e con l’aiuto del palo.

Dal 46′ Chiellini, 6,5: con lui è un’altra cosa in difesa, c’è poco da fare. E’ un problema se l’Italia non può ancora fare a meno di un calciatore di 37 anni.

Chiesa, 6,5: è il trascinatore di questa Nazionale, l’unico fuoriclasse che abbiamo. Lotta fino all’ultimo su ogni pallone, quando accelera fa male. Suo il contropiede letale che riaccende le speranze. Su di lui va costruita la squadra per i Mondiali.

All. Roberto Mancini, 5: decide di ‘preservare’ Chiellini per la finale, ma la scelta non convince e non è un caso che il primo gol maturi da una marcatura tutt’altro che irresistibile di Bastoni. Dopo l’espulsione di Bonucci tarda ad inserire un secondo centrale (attendendo la fine del primo tempo) e viene punito con lo 0-2. Sfida la Spagna con le sue stesse armi, palleggio e possesso palla: non una buona idea contro i maestri del tiki-taka. La sconfitta prima o poi doveva arrivare, meglio qui che agli Europei. Ora serve dare più spazio a giocatori che si stanno mettendo in luce in Serie A (su tutti Pellegrini, Zaniolo e Tonali), aspettando ‘rinforzi’ anche dalla B (Okoli e Lucca).

Foto: Lapresse

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