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Jannik Sinner sconfitto, ma Tiafoe ha infranto il regolamento! Gli errori dell’arbitro e la regola dei 25 secondi

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Jannik Sinner non ha vissuto la domenica che si aspettava. Il tennista italiano sperava di scendere in campo alle ore 14.00 per affrontare il tedesco Alexander Zverev nella Finale del torneo ATP 500 di Vienna e invece ha avuto modo di ripensare alla sconfitta rimediata ieri contro lo statunitense Frances Tiafoe: avanti 6-3, 5-2 e con la possibilità di servire per il match, l’altoatesino ha purtroppo subito la rimonta ed è stato sconfitto dall’americano (oggi ko contro Zverev nell’atto conclusivo, ma questa è un’altra storia).

Il nostro portacolori era in totale controllo della partita e aveva dominato in lungo e in largo, tanto che ormai la vittoria sembrava in tasca. Nel momento decisivo, però, il 20enne ha commesso un paio di sbavature e soprattutto l’americano ha iniziato il suo show personale. Non ci riferiamo a un’encomiabile e sbalorditiva prestazione tecnica, ma a un circo scenico attuato da Frances Tiafoe: ha iniziato a fare un po’ di comiche (imitando anche di lanciare la racchetta addosso a Sinner), a ogni punto perdeva tempo, andava a battere il cinque ai tifosi in prima fila, si sdraiava per terra.

In sostanza il pubblico è passato dalla parte dell’istrionico americano (tutt’altro che sportivo) e l’azzurro è andato in difficoltà, perdendo pian piano il contatto con l’incontro e finendo così per perdere. In questa sede non facciamo un processo morale a Tiafoe (la sua condotta è comunque tutt’altro che apprezzabile), ma ci soffermiamo su un aspetto regolamentare che è stato più volte infranto dallo statunitense e su cui il giudice di sedia non è mai intervenuto, non prendendo alla lettera quanto scritto nero su bianco ormai da alcuni anni.

Il regolamento, infatti, prevede che tra la conclusione di uno scambio e l’inizio del successivo passino massimo 25 secondi. Un diktat infranto a ripetizione dall’americano (onestamente abbiamo perso il conto degli episodi, decisamente ben oltre il ragionevole). L’obbligo di fare rispettare il tempo massimo smetta proprio al giudice di sedia, che ieri non ha adempiuto correttamente al proprio compito. L’arbitro avrebbe dovuto fare osservare i dettami e non lo ha fatto, contribuendo in maniera evidente a dare una svolta al match. Jannik Sinner avrebbe potuto/dovuto protestare e fare notare il fatto ma, complice anche l’inesperienza e una giustificata frustrazione, non ha reclamato.

L’altoatesino si è poi soffermato sull’accaduto in conferenza stampa e ha criticato giustamente l’atteggiamento del rivale, affermando che quanto successo gli servirà da lezione per il futuro. Si cresce imparando, ma indubbiamente la semifinale del torneo ATP 500 di Vienna non passerà alla storia per la sua correttezza regolamentare e andrà fatta vedere ai corsi degli arbitri per fare capire come non ci si deve comportare.

Foto: © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer

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