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Moto3, troppi rischi nella minima cilindrata: ad Austin si è sfiorata la tragedia

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No, così non va. La Moto3 regala tante emozioni, ma il limite lo si varca con preoccupante consuetudine. Ci si è avvicinati ad Austin, in Texas, con la notizia sconvolgente del povero Dean Berta Viñales. La morte del 15enne, cugino di Maverick, nella Supersport 300 ha sconvolto tutti e non a caso il pilota spagnolo dell’Aprilia ha deciso di non prendere parte al GP delle Americhe di MotoGP.

Una decisione rispettabilissima. Tuttavia, la sensazione è che serva anche intervenire per evitare che soprattutto nella minima cilindrata certi episodi possano ripetersi. Nella corsa odierna la dinamica del crash tra Deniz Oncu e Jeremy Alcoba, che ha coinvolto Andrea Migno e Pedro Acosta, è stata terrificante. Per fortuna non ci sono state conseguenze gravi, ma si è rischiato molto.

E’ evidente che soprattutto in Moto3 ci sia una problematica di condotta dei piloti e il long lap penalty può ritenersi risibile vista la scarsa capacità di deterrenza. Probabilmente sarebbe necessaria maggiore incisività nelle sanzioni e nello stesso fare in modo che all’esterno della traiettoria vi sia qualcosa di diverso dall’assai discutibile striscia verde, che porta poi alla penalità tanto discussa dei ‘track limits’.

In sostanza sarebbe necessaria una riflessione molto accurata al fine di prevenire nei limiti del possibile alcuni crash. Ovviamente, legandoci al tema della sicurezza, anche lo stesso tracciato di Austin è da migliorare per le condizioni dell’asfalto disastrose.

Foto: MotoGP.com Press

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