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MotoGP, Valentino Rossi ultimo in qualifica. Un saluto malinconico ad una folla che non smette di amarlo

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Le emozioni non sono catalogabili essenzialmente attraverso un numero o un risultato. Ci sono aspetti che vanno oltre. Valentino Rossi è all’ultima recita davanti al suo pubblico: a Misano, nel giorno del decimo anniversario della morte di Marco Simoncelli, il ‘Dottore’ non è andato oltre il 23° posto, un’ultima posizione (considerando che Lorenzo Savadori non correrà domani per le conseguenze di una caduta) che amareggia. Un riscontro negativo, ovviamente, ma il supporto dei suoi tifosi anche in una stagione così difficile con la Yamaha Petronas è profondo e genuino.

9 titoli mondiali, 115 successi nei singoli GP, 235 podi (199 nella top-class) e 65 pole-position sono statistiche impressionanti, ma che fanno da didascalia a quello che Valentino ha rappresentato per 25 anni nel Motorsport. Per questo, anche se il risultato della pista per lui è triste e malinconico, il ricordo di quanto costruito nel tempo vive attraverso il modo di essere del ‘Dottore’.

Un pilota che ha saputo emozionare attraverso le sue vittorie, ma anche il modo di intendere la competizione: i duelli serrati con i suoi avversari, le gag ironiche a fine gara e il coinvolgimento dei supporters. Grazie a Valentino il grande pubblico è stato coinvolto dall’agire di un centauro che, un po’ come ha saputo fare Alberto Tomba nello sci, è stato capace di catalizzare l’attenzione su di sé portando gli italiani a innamorarsene.

Il carisma del 46 è stato tale che anche un’azienda è nata con il suo brand. E’ seguita poi l’idea di creare un’Academy in cui ‘allevare’ nuovi piloti. Scuola di cui ha fatto parte ‘Pecco’ Bagnaia, oggi in pole-position a Misano. E dunque sono tanti gli intrecci in questo fine-settimana, ricordando anche il Sic. La malinconia c’è, ma anche la consapevolezza di essersi tanto divertiti.

Foto: MotoGP.com Press

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