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Nuoto, Margherita Panziera e l’occasione degli Europei di Kazan. Cancellare Tokyo 2020: può ancora dare molto

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L’aria d’Europa le fa bene: Margherita Panziera chiede alla rassegna continentale in vasca corta di Kazan un risultato rigenerante. Fu così a Glasgow, nel 2019, quando, reduce dalla delusione mondiale di Gwangju, si riprese lo scettro continentale conquistando una vittoria importante soprattutto per il morale.

Il 2021 è stato un anno strano per la specialista azzurra del dorso: iniziato tutto sommato bene con risultato addirittura al di sopra delle attese prima a Riccione e poi agli Europei di Budapest, dove la fortuna le ha portato anche un argento insperato nei 100, oltre all’oro nei 200 di cui è regina incontrastata in Europa dal 2018. Poi è arrivato Tokyo e lì è cambiato tutto. Le speranze, ancora una volta, si sono infrante in un contesto globale: una montagna che diventa ad un tratto troppo alta da scalare per la dorsista veneta che addirittura a Tokyo ha fallito l’appuntamento con la finale a Cinque Cerchi.

Che si tratti di un blocco mentale è piuttosto probabile ma a Tokyo l’impressione è che qualcosa non abbia funzionato anche a livello di preparazione, mentre a Gwangju la discesa in campo della “marziana” Regan Smith ha mandato in confusione l’atleta veneta. Margherita Panziera, dopo i Giochi Olimpici, si è presa un periodo di pausa, non ha partecipato alla ISL di Napoli, ha rimesso assieme i cocci ed è pronta a ripartire, proprio dalla vasca corta.

Le rivali non mancano in Europa e una gara tirata, qualora dovesse arrivare un buon risultato, sarebbe sicuramente più salutare rispetto al dominio continentale delle ultime stagioni per la nuotatrice veneta che ha bisogno del confronto anche per ritrovarsi psicologicamente.

La qualità c’è, su questo nessuno ha avuto alcun dubbio: la sua è una delle nuotate a dorso più belle e redditizie dell’intero panorama mondiale e, con le qualità fisiche che si ritrova, può ancora puntare in alto nei 200 dorso e forse anche nella distanza più veloce. L’andamento delle ultime grandi manifestazioni internazionali ha insegnato che gli atleti di qualità vanno aspettati, magari soffrono e fanno soffrire nei momenti in cui sono attesi ma, quando meno te lo aspetti, sono in grado di piazzare il colpo vincente. A Kazan non è “quando meno te lo aspetti” per Margherita Panziera che andrà in Russia per ribadire la sua leadership europea e per riprendersi quella fiducia che è venuta a mancare a Tokyo.

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