Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Skate America 2021: Nathan Chen crolla, Trusova usa la testa. le impressioni della prima tappa del Grand Prix

Pubblicato

il

Dopo l’annata “domestica” speriamo mai più replicabile è finalmente tornato il Grand Prix 2021-2022 di pattinaggio di figura con la prima tappa, Skate America, andata in scena lo scorso fine settimana all’Orleans Arena di Las Vegas, in Nevada.

Un appuntamento inaugurale che certamente verrà ricordato come quello del crollo di Nathan Chen che, piazzandosi al terzo posto, ha spezzato quella catena incredibile di successi consecutivi iniziata nel 2018. Ciò che ha rallentato il Campione del mondo in carica sono stati i salti, in particolare la caduta nel quadruplo lutz e la mancata combinazione nello short, a cui si aggiungono i due passaggi a vuoto nei sei quadrupli pianificati (sarebbe stata la prima volta nella storia della disciplina) nel libero, un programma tra le altre cose non particolarmente entusiasmante neanche nella presentazione.

Da sempre infatti abbiamo tenuto a sottolineare la tendenza di Chen di realizzare delle performance molto povere da un punto di vista coreografico ma, per certi versi, furbe, magari contraddistinte da un unico passaggio degno di nota ma di grande impatto, pensiamo ad esempio alla sequenza coreografica di “Rocketman” della stagione 2019-2020. Per l’annata sportiva olimpica l’allievo di Rafael Arutunian ha invece optato per una selezione musicale in larga parte diversa dal suo solito (si accende prevedibilmente alla fine con sonorità più moderne), colta, tratta dalle opere di Mozart; una scelta che lascia più di qualche perplessità, in quanto ha messo in risalto, almeno in questa occasione, le caratteristiche peggiori dello statunitense, non particolarmente a suo agio in movimenti che dovrebbero essere fluidi e morbidi, anzi bloccato e impacciato, mettendo dunque in evidenza tutti i suoi limiti. Vedremo delle modifiche con il passare del tempo?

Più di altre gare poi il ghiaccio americano ha sottolineato proprio l’attuale importanza dei salti sul resto degli elementi, ben rappresentato dalla vittoria di un Vincent Zhou che ha portato cinque quadrupli – di cui quattro differenti (salchow, flip, lutz, rittberger) – e due tripli axel. Situazione speculare quella del secondo classificato, il nipponico Shoma Uno, anche lui con lo stesso asset seppur con diverse sbavature. Una situazione per certi versi preoccupante ma, probabilmente, inevitabile, considerato l’applicazione di un sistema di valutazione molto problematico che da sempre premia la supremazia tecnica e, di concerto, quindi anche le componenti del programma. La curiosità in tal senso sarà vedere il comportamento degli altri concorrenti di rilievo nel resto della serie.

Nella specialità individuale maschile ha poi fatto il suo debutto assoluto nel circuito l’azzurro Daniel Grassl, ottavo classificato dopo due prestazioni viziate da diverse imprecisioni, dettate certamente dall’emozione di essere, a tutti gli effetti, nel giro che conta. Malgrado le defaillance però i segnali del nativo di Merano sono particolarmente incoraggianti, in quanto è stato tra i pochi a sfoggiare un pattinaggio in forte crescita, due programmi ben coreografati (aspetto latitante negli altri),  dimostrando di poter essere più che competitivo con due prove pulite. Il riscatto è pianificato già per la settimana prossima al PalaVela di Torino, luogo della terza tappa.

Se in campo maschile in linea generale è andato in scena il festival degli errori, lo stesso non si può dire della gara femminile, dove la maggioranza ha invece ben figurato, realizzando programmi puliti e gradevoli. Non a caso le prime sette partecipanti, un numero davvero importante considerato il contesto, è riuscita a oltrepassare la soglia dei 200 punti, fattore che di solito vediamo in contesti più di alto livello come i Mondiali o le Finali del Grand Prix. A vincere, come sappiamo, è stata un’Alexandra Trusova limitata da un problema alla caviglia, alla quale è bastato (se solo ci avesse pensato ai Mondiali con la gestione Plushenko) un solo quadruplo il lutz e poi il layout “tradizionale” con sette tripli e due doppi axel per vincere senza patemi la tappa, distanziando una meravigliosa Daria Usacheva, vera dispensatrice di qualità al debutto nella massima categoria, e una rinata Young You, nuovamente ad alti livelli dopo un periodo sottotono. Benissimo anche Kaori Sakamoto, brava a riscattarsi dopo il rocambolesco Asian Open, e la terza russa in gara Ksenya Sinitsyna.

Nelle coppie d’artistico il primo incontro significativo in casa Russia è stato vinto da Evgenia Tarasova-Vladimir Morozov, nuovamente perfetti nello short ma ancora non precisi nella realizzazione degli elementi in parallelo nel libero, fattore fondamentale per centrare il podio olimpico. In linea di massima, seppur sia passato relativamente poco tempo dall’inizio della collaborazione, il contributo di Eteri Tutberidze nel lavoro dei salti appare già evidente e, forse, si rivelerà fondamentale. Niente da fare invece per Boikova-Kozlovskii, caduti nell’ambiziosa combinazione del free program triplo salchow/euler/triplo salchow e nel triplo fliplo flip lanciato, errori per cui si sono dovuti accontentare della terza piazza, lasciando passare i giapponesi Riku Miura-Ryuichi Kihara, personalità in assoluta crescita, nuovamente sopra quota 200 dopo l’Autumn Classic International e candidati a smuovere non poco le acque nell’affollata zona che va dalla top 5 alla top 10.

Tutto prevedibile infine nella danza, in cui si è di fatto confermato l’andazzo della stagione scorsa con il nuovo superamento gerarchico dei padroni di casa Hubbell-Donohue sui compagni Madison Chock-Evan Bates attraverso un copione che vedremo più volte nei prossimi mesi al vertice, ovvero vittorie e podi conquistati di “cortomuso” (rubando l’espressione ormai cult di Max Allegri), dunque con pochissimo scarto tra i vari avversari. A completare il quadro ci hanno pensato Laurence Beadry Fournier-Nikolaj Sorensen e Olvia Smart-Adrian Diaz, danzatori facenti parte come i primi due classificati della Scuola di Montrèal diretta da Marie France Dubreuil-Patrick Lauzon, fattore che deve far riflettere.

Il circuito si sposterà questo fine settimana proprio a Montrèal, sede di Skate Canada, in programma dal 29 al 31 ottobre 2021.

Foto: LaPresse

Exit mobile version